Equitalia: il contenzioso non diminuisce, anzi è aumentato del 36%
NAPOLI – Il contenzioso sugli atti di Equitalia non accenna a diminuire. Anzi, fa registrare dal 2014 un aumento del 36%. La tendenza degli italiani a ricorrere al contenzioso è emersa nel corso del convegno promosso a Napoli dall’Ordine dei Commercialisti “Il nuovo fisco tra l’attuazione delle delega fiscale e la legge di stabilità 2016”. Gli italiani però continuano ad esser in lite anche col fisco e nel 2015 hanno presentato oltre 261mila nuovi ricorsi che valgono quasi 34 miliardi.
EQUITALIA – A parlarne è stato il presidente di Equitalia, Vincenzo Busa. “Il contenzioso di Equitalia merita attenzione – ha sottolineato – perché i ricorsi sono in aumento rispetto al 2014 del 36% e questo ci porta a considerare di organizzare in maniera diversa la gestione del contenzioso”.
RISCOSSIONE – Inevitabile per Busa un passaggio sulla scelta annunciata nei giorni scorsi dal Comune di Napoli di dar vita a una propria società, “Napoli Riscossione’, per la riscossione dei tributi locali dicendo cosi’ addio a Equitalia. “Una scelta del tutto legittima” l’ha definita Busa che ha preferito non addentrarsi in valutazioni politiche. “Noi siamo tecnici – ha detto – e le questioni politiche le lasciamo ai politici”.
ENTRATE – Allo stesso convegno è intervenuta anche il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, che ha indicato in due direttrici la strada intrapresa dall’Agenzia. Da una lato il dialogo con i contribuenti, dall’altra la severità dei controlli. E ha citato ad esempio quanto fatto con gli avvisi inviati alla fine dell’anno scorso (65.000) sulle dichiarazioni Iva fasulle o bianche. “La risposta è stata buona – ha sottolineato -. In 47 mila hanno risposto. Ma per gli altri 18 mila che non si sono adeguati non potrà esserci più dialogo”.
SEMPLIFICAZIONE – Dal presidente dei Commercialisti di Napoli, Vincenzo Moretta, è arrivato forte l’invito a una semplificazione. Appello raccolto da Rossella Orlandi: “Siamo consapevoli – ha detto il direttore dell’Agenzia – che se non si eliminano una serie di paletti difficilmente nel Paese ci sarà sviluppo. Sulla semplificazione del fisco alcune cose sono state già fatte, molte altre sono in discussione e penso potranno trovare presto accoglimento”.
roberto
Con questo sistema fiscale monarco/fascista in piena violazione della Costituzione nei suoi articoli 2 -3 e 53 della Costituzione il contenzioso andrà sempre ad aumentare!Il Vice ministro Enrico Morando pensi a cambiare segno al nostro regime fiscale monarco/fascista e ad applicare il sistema fiscale democratico di cui all’articolo 53 della Costituzione della Repubblica italiana basato sulla capacità contributiva e sulla progressività effettiva!
Ecco un esempio!
I modelli ISEE avendo come base il reddito del nucleo famigliare,data la colossale evasione fiscale e contributiva, concorrono ad acuire le già evidenti e disarmanti ingiustizie sociali! Se vogliamo avere redditi e capacità contributive effettive non resta che chiedere a gran voce l’applicazione dell’articolo 53 della Costituzione! Infatti,mettendo a tassazione Irpef, non il reddito, ma la capacità contributiva( redditi globali effettivi personali e deduzione di tutte le spese primarie e sociali) avremo la fine delle ingiustizie fiscali e sociali! Con la fine dell’evasione fiscale e contributiva non ci sarà più bisogno dei vari ticket basati sui modelli ISEE! Sarà solamente la fiscalità generale a finanziare i diritti sociali collettivi prescritti per i legislatori ordinari dalla Costituzione!