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Violenze no-tav

Nel mio intervento a commento di quello che ho definito lo scippo di Firenze, quando il governo Monti ha dirottato parte dei fondi destinati alle compensazioni per la Tav in Piemonte, destinandoli alla costruzione dell’Auditorium del capoluogo toscano, ero stato – mio malgrado – facile profeta prevedendo l’intensificazione delle violenze da parte degli estremisti no-tav.

Puntualmente l’altra notte il cantiere della Maddalena di Chiomonte in Val di Susa è stato attaccato da una ventina di attivisti incappucciati, armati di bottiglie molotov e di bombe carta. L’attacco è stato pianificato in ogni dettaglio, la Digos lo ha definito «gravissimo, per le modalità e per il pericolo nei confronti delle persone all’interno del cantiere». Le molotov hanno centrato un generatore, distruggendolo; i militari di guardia al cantiere hanno protetto gli operai e i tecnici che sono stati fatti uscire dal tunnel. La Digos ha posto sotto sequestro le molotov e una specie di mortaio in grado di procurare gravi ferite, se non la morte, a chi fosse stato colpito.

Il modello adottato negli ultimi mesi dalle frange antagoniste sembra quello utilizzato nei Paesi Baschi, dove il contrasto contro il Tav è realizzato attraverso il sabotaggio dei cantieri. Il sindacato di polizia Siap si è domandato se si aspettasse il morto prima di prendere drastiche e sensate decisioni. «Da troppo tempo in Valsusa qualcuno è in grado di aggredire liberamente chiunque non si opponga o lavori per la Torino-Lione. Anche a colpi di molotov e bombe carta. Lo denunciamo dall’estate del 2011».

Il procuratore della Repubblica di Torino Giancarlo Caselli, da sempre in prima linea per contrastare le manifestazioni violente, ha sottolineato la pericolosità di quest’ultimo episodio. Per quasi due anni il precedente ministro dell’interno ha eluso le richieste dei sindaci che avevano chiesto la sua presenza nella valle per dare un segnale di vicinanza agli amministratori, più volte minacciati. Ma il ministro era troppo impegnato in altre faccende, ha condannato talvolta le violenze, ha affermato che i valsusini non erano terroristi, ma non ha fatto niente per alleggerire la situazione. Ha lasciato quindi al successore una situazione incandescente, resa ancor più «calda» dalla decisione di stornare i fondi delle compensazioni.

Fino al 2011 la situazione era stata seguita da vicino dagli esponenti politici e dai responsabili dei ministeri, che avevano appoggiato l’azione dell’osservatorio per la costruzione della linea Torino-Lione, presieduto da Mario Virano. Anche allora le azioni no-tav erano state frequenti e violente, ma erano state contrastate con decisione e strategie appropriate. Mi sento in dovere di ricordare, a questo proposito, l’azione eccellente dell’allora questore di Torino, Aldo Faraoni, da poco scomparso, che in perfetta intesa con il prefetto ha magistralmente condotto le operazioni di ordine e sicurezza pubblica. Rivolgo a lui un pensiero riconoscente e affettuoso nello spirito di amicizia e collaborazione che ha improntato la nostra comune attività al servizio dello Stato.

Per fortuna il ministro Alfano, insediatosi solo da qualche giorno, ha compreso perfettamente quel pericolo che negli anni precedenti era forse sfuggito all’attenzione del suo predecessore, e ha agito di conseguenza. Ha convocato immediatamente un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a Torino e ha promesso interventi immediati a sostegno dell’azione delle autorità locali. Ci voleva questo cambio di indirizzo. Dopo tante chiacchiere l’azione concreta. Si riprende a seguire la strada intrapresa qualche anno or sono: sostegno pieno alle amministrazioni che sono favorevoli alla costruzione dell’importante infrastruttura, interventi di compensazione a favore dei territori attraversati dalla linea veloce, contrasto deciso e continuo degli atti violenti degli estremisti no tav e dei gruppi antagonisti. Siamo sicuri che la magistratura farà il suo dovere fino in fondo, e che non ci saranno interventi politici che ne rallenteranno l’azione.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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