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Renzi: «La parola rottamazione fa paura, ho sbagliato»

Matteo Renzi «rottama» la parola rottamazione
Matteo Renzi «rottama» la parola rottamazione

FIRENZE – «L’espressione rottamazione mi ha dato visibilità, ma l’impatto è stato eccessivo. Ho impaurito e dunque sbagliato perché nella comunità italiana il 70 per cento della popolazione è over 40». Così Matteo Renzi durante la presentazione al Salone del libro di Torino del suo volume «Oltre la rottamazione. Nessun giorno è sbagliato per provare a cambiare».

«Oltre la rottamazione», 120 pagine, edito da Mondadori, in vendita da martedì 21 maggio. Oltre non contro, perché nel libro c’è spazio per l’autocritica ma il sindaco non rinnega affatto una stagione che, alla fine, ha prodotto il parlamento più giovane della storia repubblicana. «Andare oltre la rottamazione non significa rinnegarla ma completarla» scrive Renzi che pure riconosce di avere utilizzato una parola troppo dura.

Ha raccontato di come abbia vissuto le ore che hanno preceduto la nascita del governo Letta quando sembrava dovesse toccare a lui prima del veto di Berlusconi («Mi disse a Palazzo Chigi non vogliamo te») nei confronti del quale, spiega, il Pd ha commesso l’errore di essere troppo sicuro di sé.

Matteo Renzi ricorda diversi retroscena delle trattative per eleggere il Presidente della Repubblica e per la formazione del governo. Tra gli altri episodi, racconta di una telefonata con un nuovo ministro, appena nominato (gli indizi portano a Maurizio Lupi): che ridendo come un matto gli dice: «Ma avresti mai pensato, qualche mese fa, che al governo ci sarei venuto io? Che da questo ufficio ti avrei chiamato io? Non smetterò mai di ringraziare il tuo partito per come ha deciso di suicidarsi in campagna elettorale: siete stati davvero gentilissimi con noi!».

Adesso bisogna passare a una nuova fase. E’ tempo di «restituire all’Italia una sorta di bipolarismo gentile» sottolinea il sindaco di Firenze. E consiglia di superare quella diffidenza che c’è a sinistra verso l’idea del leader. «Il leaderismo è sbagliato ma senza leadership non si vincono elezioni. Un uomo solo al comando è un’espressione bella, noi abbiamo ridotto capacità di avere leadership a concetto negativo».

Quindi l’affondo ironico verso il Movimento 5stelle. «E’ ridicolo che chi ha votato M5S, pensando potesse cambiare le cose, si trovi 150 parlamentari a discutere di scontrini e diarie. Ma prendete quei soldi e governate!». Secondo Renzi, Grillo non è un buon utilizzatore di internet e social network, è però uno straordinario animale televisivo e ha costretto la tv ad inseguirlo.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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