Malattia e arte: sintomi di tubercolosi per la Primavera di Botticelli
Li riscontra il patologo Giorgio Weber in un saggio sulla malattia nel mondo dell’arte
Firenze, 22 maggio 2013 – “Non mancano ipotesi di turbamento nel famosissimo e stupendo volto della Primavera del Botticelli: un pallore cianotico affiora a ben guardare sul lieve colore rosato del viso e dà al volto della mitica bellezza quasi un’impronta della morte o forse segnale di una nascosta tubercolosi”. Lo sostiene il patologo Giorgio Weber nel suo saggio “Le voci della materia. Patologo tra gli artisti” (Mauro Pagliai Editore, pp. 192, euro 18), che sarà presentato domani giovedì 23 maggio alle 18.30 a Firenze presso AgriCult (via delle Campora, 66a). Interverranno Mario Graziano Parri e Marino Biondi, saranno presenti l’autore e l’editore. La malattia nell’arte ha un ruolo determinante, proprio come la morte. Per questo i grandi capolavori di ogni epoca acquistano nuova luce se sottoposti a un accurato esame anatomopatologico, capace di rivelare aspetti nuovi e stimolanti non solo per esperti e appassionati d’arte, ma anche per medici e scienziati. Specialista di fama internazionale, a lungo direttore dell’Istituto di anatomia e istologia patologica nell’Università di Siena, Giorgio Weber porta a compimento la sua indagine sugli aspetti patologici di celebri opere d’arte iniziata nel 2001 col saggio “Mal d’arte”. In questo nuovo lavoro il suo occhio si sofferma sulle opere di pittori quali Albrecht Dürer, Paolo Uccello, Ernst Ludwig Kirchner e Francis Bacon, per poi spaziare nel campo della letteratura tra Omero, Francesco Petrarca, Ludovico Ariosto. Rigoroso nel metodo, e allo stesso tempo coinvolgente e provocatorio nella scrittura, il lavoro di Weber analizza le relazioni tra dimensione della raffigurazione artistica, mondo della cura ed evoluzione dell’immagine scientifica. Realizzando un ambizioso progetto: quello di tracciare per la prima volta una storia epidemiologica dall’antichità al contemporaneo. Partendo dall’arte.
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