Pensioni, contributo di solidarietà: slitta al 5 luglio la sentenza della Consulta
ROMA – Colpo di scena in Corte costituzionale. Spacchettata dal presidente Paolo Grossi l’udienza del 21 giugno: scivola al 5 luglio la discussione sulle sei ordinanze (n. 65, 91, 109, 119, 163 e 340/2015) relative alla legittimità del “prelievo Letta” (2014-2016) sulle pensioni superiori a 91.250 euro. Rinviate a nuovo ruolo, invece, le due ordinanze (n. 92 e n. 129/2015) riguardanti il taglio dei vitalizi del personale della Camera dei Deputati.
Il Presidente della Consulta, come si legge nel sito www.cortecostituzionale.it, ha preso questa decisione con decreto del 15/06/2016. Le 8 ordinanze erano iscritte al medesimo n. 2 del ruolo. Relatore sulle ordinanze della magistratura di ogni parte d’Italia sarà Mario Rosario Morelli, già Presidente di sezione della Cassazione. L’INPS e la Presidenza del Consiglio ritengono del tutto legittimo il taglio dei vitalizi riproposto, in contrasto con l’articolo 136 della Costituone dal “Governo Letta” nella legge di stabilità per il 2014. A rischio di illegittimità é l’art. 1, commi 483, 486, 487 e 590, della legge 27/12/2013 n. 147 per presunto contrasto sia con gli artt. 2, 3, 4, 35, 36, 38, 53, 81, 97, 117 e 136 della Costituzione, sia con gli artt. 6, 21, 25, 33 e 34 della Convenzione europea per la salvaguardia diritti dell’uomo e libertà fondamentali. La “legge Letta” ha riproposto in sostanza il dl 98/2011 che prevedeva un prelievo sulle pensioni alte, prelievo cancellato dalla Consulta con la sentenza 116/2013. “Quando la Corte – dice l’articolo 136 Cost. – dichiara l’ illegittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione”. Con la conseguenza che la norma cassata non può essere riproposta con qualche cambiamento formale: il prelievo, anche se destinato non più all’erario ma all’Inps e all’Inpgi, è sempre un tributo, che dovrebbe gravare su tutti i cittadini e non solo sui pensionati (artt. 3 e 53 Cost.).
Slittano, invece, a nuovo ruolo due delle 8 ordinanze – e precisamente le nn. 92 e 129 – che riguardano il taglio dei vitalizi superiori ai 91 mila 250 euro lordi l’anno dal 2014 a tutto il 2016. Le ha sollevate la Commissione Giurisdizionale per il personale della Camera dei Deputati per presunto contrasto dell’art. 1, commi 486 e 487 della Legge 27 dicembre 2013, n. 147 con gli articoli 3 e 53 della Costituzione.