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Calcio storico, finale 2016 Bianchi-Azzurri. Ma si giocherà anche in scherno … alla libertà di stampa

corteo calcio storicoFIRENZE – Domani, 24 giugno, attesissima finale del Calcio storico fra gli squadroni di sempre: i Bianchi di Santo Spirito, campioni del 2015, e gli Azzurri di Santa Croce. Grande attesa, biglietti esauriti, con codazzo di polemiche. Ma stavolta c’è un problema in più: i giornalisti confinati in un angolo della storica piazza, senza possibilità di muoversi, né di accedere alle fonti. E nemmeno, come recita un comunicato di Assostampa e Gruppo cronisti, di conoscere gli autori delle cacce. Palazzo Vecchio ha risposto picche anche alle richieste del prefetto, Alessio Giuffrida, e dei capigruppo dell’opposizione che tengono alla democrazia di questa città e naturalmente alla libertà di stampa.

Ma ecco la nota del sindacato dei giornalisti: «Associazione Stampa Toscana e Gruppo cronisti toscani informano l’opinione pubblica, soprattutto i cittadini legati alla storia e alle tradizioni, che domani, 24 giugno, festa del patrono di Firenze, San Giovanni Battista, i giornalisti incaricati di seguire la finale del Calcio storico faranno di tutto per rendere i loro servizi completi ed esaurienti. Questo nonostante l’incredibile e inspiegabile decisione del Comune di confinare i cronisti, come già avvenuto nelle due semifinali del torneo 2016, in una tribuna esterna, in fondo a piazza Santa Croce, dove non esiste alcuna tutela per chi deve lavorare e informare (in occasione della prima partita un collega venne picchiato e insultato) né possibilità di accesso alle fonti. Nemmeno conoscere gli autori delle cacce.

Unica novità rispetto alle altre due partite, un rettangolino giallo che dovrebbe identificare il possessore come giornalista, ma che non consente di lavorare, muovendosi fra settore e settore. Tutto ciò nonostante l’impegno del prefetto, Alessio Giuffrida, e dei capigruppo dell’opposizione (Cristina Scaletti di Firenze Viva, Tommaso Grassi di Firenze riparte a sinistra, Jacopo Cellai di Forza Italia, Francesco Torselli di Fratelli d’Italia, Miriam Amato di Alternativa libera) che hanno insistito fino all’ultimo perché ai cronisti venisse concessa la possibilità di svolgere il loro lavoro senza problemi e senza confini. Niente da fare: la maggioranza che guida Palazzo Vecchio (sindaco, assessore alle tradizioni popolari, presidente del Calcio storico) non ha inteso ragioni. Giornalisti confinati. Attenzione: stiamo parlando di Firenze e di chi siede negli scranni che furono di Fabiani, La Pira, Bargellini, Gabbuggiani. Eppure anche gli amministratori attuali dovrebbero conoscere la storia e le origini del Calcio: ossia la partita giocata il 17 febbraio 1530 in scherno al nemico che assediava Firenze. Viceversa, la partita di domani, 24 giugno 2016, visto l’atteggiamento del Comune, sarà giocata in scherno alla libertà di stampa».

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