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Sesto Fiorentino, rivolta cinesi: tutti al lavoro … ma dicono di non parlare italiano

Un momento degli scontri tra forze dell'ordine e circa 300 cinesi radunatisi in n piazza Marconi all'Osmannoro, nel comune di Sesto Fiorentino (Firenze), in seguito a un controllo in un capannone per eseguire un arresto, Sesto Fiorentino (Firenze), 29 Giugno 2016. ANSA/ MAURIZIO DEGL'INNOCENTI
Un momento degli scontri tra forze dell’ordine e circa 300 cinesi radunatisi in n piazza Marconi all’Osmannoro, nel comune di Sesto Fiorentino (Firenze), in seguito a un controllo in un capannone per eseguire un arresto, Sesto Fiorentino (Firenze), 29 Giugno 2016. ANSA/ MAURIZIO DEGL’INNOCENTI

SESTO FIORENTINO – Sono al lavoro nel loro capannone che si affaccia su piazza Marconi all’Osmannoro, nel Comune di Sesto Fiorentino, di fronte al quale, due giorni fa, si è scatenata la rivolta della comunità cinese dopo un controllo della Asl in una delle aziende
gestite dagli orientali. Nel capannone, dove nessuno vuol parlare con i giornalisti, e tutti dicono di non capire l’italiano, l’unico spazio senza lavoratori, dove l’attività è ferma, è quello dell”azienda controllata dagli ispettori dell”Asl, accompagnati dalle forze
dell’ordine due giorni fa.

Proprio al termine di quel controllo, durante il quale ci fu la rissa tra i cinesi e gli ispettori della Asl e i carabinieri, si radunò la folla di orientali in piazza Marconi. All’interno del capannone anche una signora italiana, dall’accento del Nord Italia che però ha declinato l’invito a parlare con i giornalisti, allontanandosi dopo aver concluso degli affari con alcuni orientali.

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