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Terrorismo, Italia: resta la massima allerta, livello 2. Continuano le espulsioni

foreign fighters

ROMA – Commemorando le vittime di Dacca il premier Renzi ha fatto anche un annuncio preoccupante, sventati due-tre attentati anche in Italia: «La minaccia cambia, ci deve essere una reazione forte e convinta» ha aggiunto. «Poi bisogna fare un ragionamento sull’educazione», ha sollecitato il premier. «Noi abbiamo sventato almeno due o tre attentati con intercettazioni ultimo tipo, attraverso l’ascolto di file audio WhatsApp abbiamo bloccato in Lombardia una persona che stava per farsi saltare in aria».

I nostri servizi ritengono che gli attentati dell’Isis contro l’Occidente continueranno e gli interessi italiani sono un possibile obiettivo, anche all’estero, come si è visto a Dacca. Intelligence ed Antiterrorismo sono così al lavoro per adeguare costantemente le misure di sicurezza. Il dispositivo è già al massimo, al Livello 2. Più alto c’è solo l’attacco in corso.

CONFRONTI – Sul territorio nazionale, si tengono particolarmente d’occhio le carceri, luogo privilegiato di radicalizzazione e il possibile ritorno di foreign fighters dai teatri siriani ed iracheni. All’estero, l’obiettivo è rafforzare le alleanze e gli scambi di informazione con i Paesi alleati per meglio tutelare i connazionali presenti. Confronti ci sono stati in queste ore tra i vertici della sicurezza, il sottosegretario ai servizi Marco Minniti, i direttori di Dis, Aise ed Aisi, Alessandro Pansa, Alberto Manenti e Mario Parente, il capo della polizia, Franco Gabrielli. Sono numerosi i warnings che dall’intelligence arrivano alle forze di polizia. La valutazione è affidata al Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa). Per ora sembra si tratta di minacce generiche, che non riguardano obiettivi definiti, ma l’allerta resta al massimo livello.

ISTANBUL – Già lo scorso 29 giugno, dopo gli attacchi all’aeroporto di Istanbul, era stato disposto un rafforzamento dei dispositivi di vigilanza e controllo del territorio e delle misure a tutela degli obiettivi sensibili a Roma e Milano. E tra gli obiettivi sensibili, sono stati inseriti anche i luoghi pubblici, punti di ritrovo dei tifosi per gli eventi relativi a Euro 2016 anche con l’allestimento dei maxischermi. Sono 7mila i militari impegnati a presidio dei siti a rischio nell’operazione Strade sicure in diverse città, fra le quali anche Firenze.

CARCERI – Ma preoccupa in particolare la situazione delle carceri: si stimano in 3-400 i detenuti ad alto tasso di radicalizzazione islamica. Soggetti che vanno monitorati con attenzione una volta usciti dagli istituti di pena. Ci sono poi i combattenti italiani (una novantina) che possono ritornare da Iraq e Siria. E c’è la rete, usata con grande efficacia dallo Stato islamico per fare proseliti e chiamare alla “guerra agli infedeli”. Vanno inoltre tenuti d”occhio i soggetti di religione islamica che improvvisamente cambiano abitudini, dando segno – a livello esteriore, di abbigliamento e aspetto – di radicalizzarsi.

ESPULSIONI – Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha confermato la strategia delle espulsioni dei sospetti: nel 2016 in 30 sono stati allontanati dal territorio nazionale per motivi di sicurezza dello Stato. L’ultimo, lo scorso 29 giugno, proprio un bengalese di 30 anni, che aveva si era stabilito a Bologna e dopo si era spostato a Grado e che sui social network aveva dimostrato simpatie per l’Isis.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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