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Hangzhou, G20: timidi sforzi per la crescita e per la lotta al terrorismo. I grandi non riescono a decidere

g20

HANGZHOU – Il comunicato finale del summit G20 di Hangzhou, il primo sotto la guida di Pechino e che resterà negli annali per la svolta sul clima con l’annuncio alla vigilia dell”apertura dei lavori della ratifica dell”accordo di Parigi sul taglio dei gas serra da parte dei presidenti Barack Obama e Xi Jinping, include elementi importanti sugli sforzi per la crescita globale. Anche se si riconosce che «La crescita resta più debole di quanto sarebbe desiderabile». E si aggiunge: «Rischi rimangono a causa della potenziale volatilità nel mercato finanziario, le fluttuazioni nei prezzi delle materie prime, commerci e investimenti fiacchi, produttività e occupazione lente. Le sfide che originano dagli sviluppi geopolitici e l’incremento del flusso dei rifugiati, così come dal terrorismo e dai conflitti, complicano il quadro economico globale».

Infatti i leader della Ue Junker e Tusk hanno lanciato un appello affinché tutto il mondo si faccia carico dell’emergenza migranti. «L’Europa è al limite dell’accoglienza, la crisi dei migranti è globale, serve più impegno» ha detto Juncker.

La nuova premier britannica May ha confermato che «la Brexit avverrà», e l’annuncio sull’attivazione dell’articolo 50 per avviare il meccanismo di uscita è vicino. Il comunicato del G20 ne ha preso nota, sottolineando come «il risultato del referendum aggiunge incertezza all’economia globale».

Oltre a questi elementi essenziali le affermazioni più significative sono:

– crescita globale ancora debole con rischi al ribasso;

– adozione dell””Hangzhou Consensus”, il pacchetto di misure dipolitiche e azioni combinate per la crescita globale grazie al modello ”innovativo, inclusivo e interconnesso”.

– uso di tutti gli strumenti di politica monetaria, fiscale e strutturali individuali e collettivi per centrare la crescita;

– ribadito che l”eccessiva volatilità e i disordinati movimenti sui mercati valutari hanno impatto su economia e stabilità mercati;

– opposizione al protezionismo nei commerci e in ogni forma;

– lotta alla sovrapproduzione (acciaio, con Cina che taglierà export) con meccanismi di valutazione con l”Ocse;

– approccio proattivo sulle conseguenze economiche e finanziarie generate dalla Brexit con l”uscita di Londra dall”Ue;

– auspicio di sforzi di ratifica accordo Cop 21 di Parigi per il taglio dei gas serra per renderlo operativo entro fine 2016;

– lotta a tutte le forme di finanziamento del terrorismo.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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