Europa: il discorso di Juncker sullo stato dell’Unione. Patto di stabilità non diventi di flessibilità
STRASBURGO – Jean Claude Juncker alla plenaria di Strasburgo nel discorso sullo stato dell’Unione ha trattato i temi più importanti, dalla austerità alla crescita, dall’immigrazione al terrorismo.
E ha iniziato a parlare della disoccupazione che «è ancora troppo alta», «l’Europa non è abbastanza sociale, questo lo dobbiamo cambiare» quindi «lavoreremo al pilastro dei diritti sociali». E se anche la situazione dei debiti resta alta, essi si sono ridotti e questo «dimostra che il Patto di stabilità ha suo effetto, ma non deve diventare patto di flessibilità: deve diventare un patto applicato con flessibilità intelligente», ha continuato Juncker, che poi ha tirato una staffilata ai governi: «Tenere un discorso europeista qui non è così difficile, ma tutti devono fare discorsi europeisti nei loro parlamenti nazionali. Dire sì con entusiasmo a Bruxelles e poi fare finta di non aver partecipato è il contrario di quello che definisco coerenza. Non dobbiamo più menare per il naso i cittadini europei. Li dobbiamo guardare negli occhi: sono stufi di lotte interne e menzogne. Si aspettano risultati e attuazione di quanto decisivo».
Juncker ha quindi fatto accenno alla Brexit: «Noi rispettiamo e allo stesso tempo ci rammarichiamo della decisione del Regno Unito, ma la Ue in sé non è a rischio. Saremmo felici se la richiesta di lanciare l’articolo 50 avvenisse il prima possibile».
Il piano di investimenti ha generato 150 miliardi nello scorso anno, ma «dobbiamo fare di più» e quindi «propongo di raddoppiare la durata e la capacità finanziaria» dell’Efsi affinché «fornisca almeno 500 miliardi di euro entro il 2020 e 532 miliardi fino al 2022», ha poi detto Juncker.
E a proposito del terrorismo, Juncker ha spiegato che entro novembre la Commissione proporrà un sistema europeo di informazione sui viaggi: «Ogni volta che uno entra in Ue sarà registrato, luogo, data e motivo dello spostamento», in modo che «questo nuovo sistema automatico ci dirà chi è autorizzato a viaggiare in Ue, prima che arrivi in Ue».
In merito alla questione Siria, Juncker ha detto: «Federica Mogherini, la nostra vicepresidente ed alto rappresentante per la politica estera, sta facendo un lavoro straordinario» e può diventare «la vera ministra degli esteri dell’Unione europea», per questo «le chiedo di sviluppare una strategia europea per la Siria e deve avere un posto al tavolo sull’avvenire della Siria».
«Potrà esserci liberalizzazione dei visti con la Turchia solo quando la Turchia avrà rispettato tutti i requisiti. Ed io consiglio di procedere con una certa prudenza. Sono consapevole che abbiamo ancora molti problemi da risolvere, quindi ci vorrà del tempo e non sarà possibile rispettare i tempi previsti, anche alla luce della situazione del terrorismo è estremamente importante che la questione venga affrontata con la massima responsabilità», ha poi detto Juncker.