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Scuola: il Tar del Lazio riammette in graduatoria 10.000 insegnanti precari

Ministero istruzione
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ROMA – Le contestazioni degli insegnanti precari contro la buona scuola hanno subito notevoli trasformazioni, da manifestazioni di piazza, a presidi davanti agli uffici scolastici, a presenze nei luoghi dove era atteso il premier o a eventi a cui partecipava la ministra Giannini, e infine al rimedio estremo, l’azione giudiziaria contro l’operato del ministero. In particolare moltissimi precari, loro dicono di essere 10.000 insegnanti, hanno presentato decine di ricorsi al TAR del Lazio per essere immessi nelle graduatorie ad esaurimento (Gae), ormai chiuse da tempo e avrebbero ottenuto ragione. Secondo le associazioni che hanno presentato le istanze, questi aspiranti prof, che non c’entrano nulla con quelli appena assunti o che hanno sostenuto in questi ultimi mesi il concorso a cattedre, “potranno adesso stipulare contratti a tempo determinato e indeterminato”.

In realtà, il Tar del Lazio ha emanato “plurimi decreti cautelari” riguardanti circa 200 ricorsi cumulativi, presentati ognuno da centinaia di insegnanti precari, disponendo l’inserimento, sempre “in via cautelare, di 10.000 insegnanti dell”associazione Adida e Mida nelle graduatorie ad esaurimento”.

Ma lo stesso Tar del Lazio – a quanto si apprende – dovrà in prossime udienze collegiali, per ora messe in calendario a partire da ottobre, emettere un’ordinanza con la quale stabilirà in via definitiva se i ricorrenti dovranno essere inseriti nelle Gae e, se questo avverrà veramente, in che modalità, anche rispetto a chi è già in attesa di essere assunto a tempo indeterminato.

Il primo passaggio già effettuato dal Tar del Lazio, spiegano le associazioni che hanno presentato i ricorsi, riguarda un “accoglimento che concerne tutte le categorie: insegnanti in possesso di tirocini formativi attivi, i cosiddetti Tfa, o di percorsi abilitanti speciali (i Pas), oppure depennati dalle graduatorie, congelati Siss e diplomati magistrali”.

Le istanze collettive saranno discusse nelle udienze collegiali che dovrebbero svolgersi dal 6 ottobre al 20 novembre. Con tale risultato le due associazioni, che da “anni conducono un braccio di ferro con il Miur al fine di dimostrare la necessità strutturale dei precari estromessi politicamente da qualsiasi forma di reclutamento, ottengono un importante riconoscimento e segnano una vittoria che non potrà che minare i piani assunzionali scriteriati che il ministero dell’Istruzione ha portato avanti ostinatamente, causando clamorosi danni al sistema scolastico nazionale”.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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