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Referendum: nei sondaggi fronte del no sempre in vantaggio. Ma dilaga l’astensione

sondaggi_politiciROMA – Come facciamo da qualche tempo vogliamo tenere aggiornati i lettori di Firenze Post sull’evoluzione della campagna per il referendum, che dopo l’annuncio del premier Renzi che comunque il risultato non avrà alcuna influenza sul governo, ha perso intensità e importanza. Comunque è importante fornire dati aggiornati sul sentimento degli italiani, anche in tema di votazioni politiche: questo fattore infatti potrebbe avere importanza quasi decisiva anche in merito alla discussione sulla modifica dell’Italicum, dopo il voltafaccia del duo Renzi – Boschi che avevano dichiarato l’Italicum immodificabile.

referendum-770x511_cDunque al 21 settembre risale la statistica più aggiornata, elaborata dell’istituto Emg per il TG La7; questo elaborato pone in evidenza, oltre alle percentuali dei vari partiti a livello nazionale, anche quelle relative ad un eventuale ballottaggio ed al referendum costituzionale. Per Matteo Renzi non arrivano notizie troppo confortanti, anche se il Partito democratico resterebbe la prima forza politica in Italia con il 32 per cento delle preferenze, avanti di 3 punti rispetto al Movimento 5 Stelle. Posizione che, con la legislazione elettorale attuale, comporterebbe, in automatico, il ballottaggio con il Partito democratico. E i sondaggi in merito al ballottaggio indicherebbero che le intenzioni di voto dei cittadini premiano i 5 Stelle, che si trovano in testa con il 51,9 per cento. Qualora invece al ballottaggio andasse il Pd con il Centrodestra, vincerebbero i democratici, con le percentuali 54-46 a favore dei primi.

Un ulteriore punto negativo per il partito di maggioranza è quello relativo al Referendum Costituzionale. I no sono in aumento, sono arrivati al 34,1 per cento. Si allarga la forbice con coloro che voterebbero sì, pure in aumento ma arrivati al 30,1 per cento. La variazione rispetto all’ultimo sondaggi è in positivo sia per il sì che, come detto, per il no. Questo è dovuto al calo di coloro che si asterrebbero (-4,9 per cento). La fetta più grande degli elettori non più indecisi voterebbe però no (+3,3), mentre soltanto una piccola parte farebbe la scelta opposta (+ 1,6).

Facendo il rapporto al 100%, quindi, al referendum costituzionale del prossimo novembre il 53% degli italiani voterebbe contro la riforma, mentre solo il 47% a favore. Al momento comunque l’incertezza è alta, poiché ci sono ancora il 35,8% di indecisi, mentre quasi la metà degli italiani (il 45%) ha dichiarato che non andrà a votare.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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