Maggio, Simoncini: «Si riapra un tavolo di confronto per soluzione concordata»
FIRENZE – Un tavolo di crisi sulla vicenda del Maggio Musicale Fiorentino, il cui deficit rischia di portare la fondazione alla liquidazione o a sostanziose amputazioni settoriali: lo si è attivato oggi in Regione Toscana, dove si è svolto l’incontro tra i rappresentanti sindacali dei lavoratori del teatro e gli enti locali che fanno parte del cda della Fondazione, oggi commissariata. Si tratta di Regione Toscana appunto, stamani rappresentata dagli assessori Gianfranco Simoncini (Lavoro) e Cristina Scaletti (Cultura), Provincia di Firenze, per la quale c’era il presidente Andrea Barducci, e Comune di Firenze, presente con l’assessore al lavoro Sara Biagiotti.
La situazione, soprattutto dopo che sabato scorso il commissario straordinario del teatro Francesco Bianchi ha respinto come insufficiente il piano di risparmio proposto dai sindacati, è bigia. Veramente, adesso, si va verso l’ipotesi commissariale che, per ottenere un risparmio di 3,5/4 milioni di euro, prevede la cancellazione tout court della compagnia di ballo MaggioDanza, dei laboratori di scenografia oltre che di portinerie e biglietteria. I sindacati, stamani, non hanno potuto metter sul tavolo altro che questo.
A fronte di questo scenario, gli assessori regionali Simoncini e Scaletti hanno ribadito la necessità di aprire un dibattito di livello nazionale su tutte le fondazioni liriche italiane afflitte da una crisi complessiva che mette a repentaglio la sopravvivenza stessa di un settore culturale caratterizzante per l’Italia come quello operistico e ballettistico. Nell’immediatezza, invece, l’assessore regionale al lavoro si è impegnato a richiedere in tempi brevi un tavolo di confronto tra tutte le parti coinvolte nella vertenza Maggio, così da tentare di individuare una soluzione condivisa o, comunque, per lo meno concordata. Tra questo pomeriggio e domani, intanto, i sindacati lavoreranno ancora per aumentare il risparmio possibile con la loro piattaforma, che punta ad evitare in toto i licenziamenti, in tutto 119, cui invece porterebbe l’attivazione del piano-Bianchi. «»