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Banche: il Direttore generale di Bankitalia sollecita l’approvazione di misure ad hoc per gli esuberi

Roma, 22 dicembre 2015, davanti a Bankitalia la protesta dei risparmiatori
Roma, 22 dicembre 2015, davanti a Bankitalia la protesta dei risparmiatori

ROMA – Quando, e non capita spesso, Matteo Renzi dice apertamente la verità le sue dichiarazioni sono subito oggetto di un subisso di polemiche. È successo di recente quando il premier ha parlato della necessità di ridurre drasticamente gli effettivi nelle banche: apriti cielo, sono insorti i sindacati dei bancari (i lavoratori di banca, non i banchieri), tanto che il governo è stato costretto a precisare, per evitare proteste, agitazioni, scioperi, che Renzi si riferiva ai posti di amministratore, alle poltrone dei consigli, ai consulenti esterni, ma non agli impiegati.

Adesso però questa circostanza è ribadita da un autorevole esponente della Banca d’Italia: la rotta «inevitabile» delle banche sono la razionalizzazione del personale e il consolidamento. Lo afferma il direttore generale, Salvatore Rossi, che anzi, per evitare ogni equivoco, sollecita «misure ad hoc per gli esuberi». Lo ha fatto nel corso dell’appuntamento con la giornata del credito Anspc. «Se necessario», ha aggiunto, si tratta di prevedere «interventi ad hoc», forse anche legislativi, per agevolare gli esuberi del settore bancario tramite «gli ammortizzatori sociali», spiega Rossi partendo dal presupposto che «in non pochi casi saranno inevitabili interventi sul personale», utilizzando «il pensionamento anticipato finanziato dal fondo di solidarietà del settore per il quale è stata ampliato l’utilizzo. Il problema dei problemi delle nostre banche è la bassa redditività. Di pari passo va il secondo capitolo cruciale del settore bancario: quello delle aggregazioni «da facilitare, soprattutto fra banche di media dimensione dove le possibilità di sfruttare sinergie di costo e diversificare le fonti di ricavo appaiono più elevate».

Sullo sfondo rimangono gli altri nodi irrisolti, ma gestibili del sistema bancario. A partire dall’ampio fardello di crediti deteriorati. «Sebbene il deterioramento della qualità dei prestiti abbia mostrato di recente un rallentamento e siano state avviate prime operazioni di cessione delle sofferenze», chiarisce Rossi, «lo smaltimento dello stock di crediti deteriorati richiederà inevitabilmente tempo». Infine il capitolo delle quattro good bank (Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara). Si tratta di un tema «complesso». Ma «ci sono ipotesi e strumenti per trovare una soluzione positiva, a questi problemi, diversi dalla liquidazione», rassicura il direttore generale di Bankitalia rispondendo a chi gli chiede le possibili alternative in caso di fallimento della procedura di cessione degli istituti. Bocche cucite sul resto: «C’è la massima riservatezza».

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