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Francia: polizia in rivolta contro il governo, il presidente Hollande e la magistratura

poliziaPARIGI – La ribellione dei poliziotti non si ferma. Da una settimana diventa ogni notte più vasta, ormai in tutta la Francia, centinaia di agenti con il volto coperto, in borghese, inquadrati da colleghi con la fascia arancione al braccio, sfilano, gridano la loro rabbia, cantano a squarciagola la Marsigliese. Nessuno finora è riuscito a fermarli, la settimana prossima ci proverà il presidente François Hollande.

La rivolta è scoppiata per l’aggressione di un gruppo di funzionari l”8 ottobre a Viry-Chatillon, banlieue sud di Parigi. Un episodio di quotidiano teppismo sul quale oggi la magistratura ha aperto un’inchiesta per tentativo di omicidio in banda armata. Due molotov sono state lanciate nell’abitacolo di due auto. Jenny e Vincent, due giovani poliziotti, sono rimasti feriti molto gravemente, l’uomo, di 28 anni, ha ustioni su tutto il corpo e resta in ospedale. Sotto le finestre del Saint Louis, dove è ricoverato, un gruppo di colleghi manifestanti arriva ogni sera per cantargli la Marsigliese.

Ridurre la questione a un aumento di effettivi significa gettare benzina sul fuoco, ha detto uno dei sindacalisti degli agenti. Gli uomini in divisa chiedono protezione, nuove armi, auto blindate e soprattutto maggior rigore e severità da parte della magistratura nei confronti di chi viola la legge. Dopo il tentativo fallito di calmare la protesta da parte del ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, che ha avuto parole di apprezzamento per gli agenti lasciando intendere che non saranno puniti quelli che partecipano ai cortei notturni non autorizzati, tocca ora ad Hollande. Il presidente, ormai in picchiata nei sondaggi per le presidenziali di primavera, ha annunciato la notte scorsa da Bruxelles che riceverà ad inizio settimana i sindacati di polizia. E’ importantissimo – ha aggiunto – che si possa dare una prospettiva e una risposta immediate, e che i poliziotti sappiano che il governo e il presidente della Repubblica sono in una logica di dialogo.

Nei giorni successivi, 500 poliziotti hanno sfilato al Trocadéro, davanti alla Tour Eiffel, 800 a Lione, altre centinaia a Bobigny, Evry, Tolosa, Carcassonne, Bordeaux, Montpellier, Brest. Sul piano politico, dopo il sondaggio secondo il quale un poliziotto su due sarebbe pronto a votare per l’estrema destra del Front National di Marine Le Pen, anche Alain Juppé, candidato favorito della destra dei Republicains, ha attaccato il governo: l’esasperazione delle forze di polizia raggiunge un livello tale che i poteri pubblici devono reagire. Il suo competitor, l’ex presidente Nicolas Sarkozy, se l’è presa con Cazeneuve, definendolo con disprezzo colui che ci fa da ministro dell”Interno ed aggiungendo che il governo non fa niente per arginare l’attuale clima di anarchia.

In Italia non siamo giunti a questo punto, il Governo ha cercato nella legge di stabilità di trovare qualche soldo per le Forze dell’ordine, che stanno intervenendo in modo ossessivo a difesa della tranquillità (non proprio della sicurezza) del premier, della sua famiglia e dei ministri più contestati. Ma anche nel nostro paese viene sottolineata la poca incisività dell’azione della magistratura, accusata, in determinate situazioni, di avere la mano troppo leggera contro delinquenti, immigrati e truffatori. Tutto il mondo è paese, ma non lamentiamoci poi del declino dell’Europa, se questi sono i fatti.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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