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Trump avverte Obama: In Europa non prendere iniziative. E Juncker s’arrabbia: con lui perderemo due anni

Il primo faccia a faccia fra Trump e Obama
Il primo faccia a faccia fra Trump e Obama: il neo presidente ha consigliato all’inquilino uscente della Casa Bianca di non prendere iniziative

NEW YORK – Dopo le parole di distensione, in pubblico, tra il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e il suo successore, Donald Trump, i team per la transizione tra le due amministrazioni sono al lavoro, tra difficoltà e diffidenze, a causa dell’incolmabile distanza tra le politiche dell’attualegoverno e quelle che il prossimo intende attuare. In politica estera, per esempio. E il fatto che Obama stia per partire per l’Europa fa temere che possa prendere iniziative contrarie all’indirizzo che darà la nuova amministrazione. Che strizza già l’occhio alla Russia: da Putin, dice Trump, è arrivata una bellissima lettera.

«Sulle questioni grandi, trasformative, in cui il presidente Obama e il presidente eletto Trump non sono allineati, non penso che sia nello spirito della transizione tentare di far passare punti dell’agenda contrari alle posizioni» di Trump, ha dichiarato un consigliere per la sicurezza nazionale del futuro presidente a Politico. Obama sarà infatti in Grecia il 15 novembre e poi il 17 in Germania, dove parteciperà a un vertice a cui parteciperanno anche Italia, Regno Unito e Francia per affrontare i problemi economici e l’instabilità geopolitica legata alla guerra in Siria, all’Isis, alle migrazioni e allo scontro tra Ucraina e Russia. Prendere iniziative durante la transizione «sarebbe non solo controproducente, ma manderebbe anche segnali contrastanti», ha aggiunto la fonte di Politico.

E mentre i leader dei più grandi Paesi europei, da Merkel a Renzi, cominciano a prendere i primi contatti con il neoeletto presidente degli Stati Uniti, offrendo disponibilità a collaborare, il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker decide di deviare dal protocollo diplomatico e si lancia in un durissimo attacco a distanza. «Con Trump perderemo due anni: il tempo che faccia il giro del mondo che non conosce», ha detto parlando ad una platea di studenti nella sua Lussemburgo. Intanto, come detto, a pochi giorni dal viaggio di Obama in Europa e Cina, lo staff di Trump comincia a marcare il territorio e lega le mani all”attuale inquilino della Casa Bianca, avvertendolo di non fare nessuna mossa contraria al nuovo vento che soffia da mercoledì. Evidentemente a suo agio nella rassicurante dimensione casalinga del piccolo Paese che ha governato per quasi venti anni, Juncker si è lasciato andare ad un’analisi graffiante sul tycoon che guiderà la prima potenza del mondo.

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