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Ex Banca Etruria: chiuse le indagini per 30 direttori di filiale. Accusati di truffa

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AREZZO – La procura di Arezzo avrebbe chiuso le indagini per truffa nei confronti di 30 direttori di filiale dell’ex Banca Etruria coinvolti nel filone di inchiesta nato dagli esposti dei risparmiatori che sottoscrissero obbligazioni subordinate dell’istituto il cui valore è stato poi azzerato in conseguenza del decreto salvabanche. Sarebbero un centinaio i direttori indagati, nei confronti dei quali si stanno terminando le verifiche, mentre sarebbero due i funzionari della direzione generale dell’ex Etruria accusati di aver creato una vera e propria cabina di regia e di aver trasmesso una mail che intimava di coinvolgere nella sottoscrizione anche la clientela retail e non soltanto quella professionale. A confermarlo sarebbero stati gli stessi direttori di filiale interrogati dagli inquirenti. Lo rivela il Corriere della Sera.

Già ad aprile scorso la procura di Arezzo aveva inviato i primi avvisi di chiusura indagini per l’inchiesta sulla truffa: tre allora i direttori di filiale coinvolti, della zona di Arezzo e del Casentino. Secondo quanto afferma il quotidiano milanese, la procura di Arezzo, a cui sono finiti i fascicoli aperti in varie città italiane sui rapporti tra banca aretina e risparmiatori, ipotizza che i clienti siano stati ingannati, convinti ad acquistare obbligazioni subordinate nonostante si trattasse di un prodotto destinato esclusivamente ai clienti istituzionali, prospettate come investimento sicuro. Dai controlli effettuati dalla Gdf sarebbe anche emersa la falsificazione dei dati dei clienti: nelle schede personali sarebbero state inserite indicazioni non veritiere su titolo di studio, professione, età e anche sulla percentuale di capitale investito per nascondere gli altissimi rischi imposti.

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