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Angela Merkel e Matteo Renzi

Berlino, migranti: il governo tedesco accusa l’Italia di lasciar passare gli irregolari. Che arrivano in Germania

merkel renzi piccolaBERLINO – Da qualche tempo negli ambienti della cancelleria tedesca si rincorrono strane voci che assicurano un peggioramento dei rapporti con L’Italia. Anzi si sussurra proprio che la Germania potrebbe fare presto con l’Italia quello che l’Italia sta facendo con l’Europa, cioè usarla come spauracchio per guadagnare consensi in campagna elettorale. L’intero staff della signora Merkel risulta innervosito per lo stato dei rapporti con Matteo Renzi e la sua squadra.

Sono inquieti «per l’imprevedibilità del premier», caratteristica che in terra teutonica è giudicata un peccato mortale. Alle tradizionali insofferenze di natura contabile si sono aggiunte quelle sui migranti. La Merkel ha l’impressione che troppi rifugiati stiano varcando le Alpi in queste settimane; si teme che, alla lunga, si apra un facile passaggio a Nord per chi fugge dalle guerre o, illegalmente, dalle crisi.

«Si vedono in giro troppe persone che non dovrebbero esserci», rivela una fonte berlinese, preoccupata. Sinora la soglia di tolleranza del governo Merkel si è dimostrata alta, la Germania è il primo paese quanto a richiese di asilo, sono state 476 mila nel 2015, oltre un terzo di quelle presentate in Europa. Da gennaio a ottobre 287 mila pretesi profughi hanno chiesto di essere accolti, ma in prospettiva l’amministrazione tedesca teme numeri più alti, tanto che, appena tre settimane fa, gli uffici competenti dovevano vagliare già 547 mila domande.

Per questo, per evitare contraccolpi di politica interna in vista delle elezioni 2017, a Berlino valutano concretamente la possibilità di una manovra che dia la colpa dell’aumento delle richieste all’Italia. Il governo tedesco sta cercando alternative per risolvere l’emergenza migranti – considera anche lo stop in Tunisia con la trasformazione del paese nordafricano in centro di smistamento -, soprattutto perché gli strumenti ti europei di redistribuzione non funzionano e, soprattutto, scadono nel settembre 2017, proprio in coincidenza col voto federale. E allora il Consiglio Ue dovrebbe discutere una proroga delle quote proprio in piena campagna elettorale, e le conseguenze per il governo ancora in carica della signora Merkel sarebbero disastrose. I consiglieri politici della cancelliera sono pertanto tentati dalla suggestione che un attacco all’Italia potrebbe funzionare per gestire l’opinione pubblica. Meglio dunque agire in anticipo, in contropiede e cominciare a scaricare le colpe sull’Italia e su Renzi. Che comincia a pagare le conseguenze delle sue furbate europee assolutamente improduttive e fatte a scopo elettorale puramente interno.

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