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Natale 2025
Ramadan, 5mila islamici a Firenze

Referendum: come votano i musulmani d’Italia. Saranno circa 300.000 ma non hanno un orientamento univoco

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ROMA – Il giornale Il Tempo ha pensato di chiedere a uno dei responsabili della comunità musulmana il suo parere su come i suoi adepti che ne hanno diritto voteranno in occasione del referendum costituzionale del 4 dicembre. La risposta di Hamza Roberto Piccardo, convertito italiano all’Islam e promotore dell’Assemblea costituente islamica, è chiara e netta: «Sono personalmente contrario ad approvare questa riforma per tutta una serie di motivi che sono sia politici che di diritto costituzionale. Anche dal punto di vista del diritto, mi pare che ci siano una serie di incongruenze piuttosto importanti, come hanno detto in maniera molto autorevole costituzionalisti e padri della Costituzione. Inoltre, dal momento che non siamo riusciti ad applicare una buona parte dei principi costituzionali, pensare di cambiarla sinceramente mi sembra un passo indietro».

Sicuramente Piccardo in proposito ha le idee molto più chiare della maggior parte dei nostri connazionali.

Non risponde però alla domanda più interessante, quella se il partito, o movimento che rappresenta sia orientato verso il no: «Non posso dirlo, perché avrei bisogno di fare una consultazione con tutto il comitato, una specie di exit pool ante litteram. Io rappresento la mia posizione personale».

Ma conferma anch’egli che i musulmani con cittadinanza italiana «non riescono a capire neanche di cosa si tratta, è qualcosa di assolutamente estraneo alla loro cultura».

Però andranno sicuramente a votare seppure non in gran numero: «Qualcuno voterà, magari in base a quello che gli ha detto qualcuno, un capobastone che è per il si o per il no e quindi dirà ‘vota come ti dico io che non sbagli’. In realtà non sono tanti quelli che andranno a votare. Sono circa 300 mila gli aventi diritto, una goccia. Noi (come assemblea costituente, ndr) non assumiamo posizioni proprio perché all’interno ci saranno persone d’accordo e altre no, sarebbe ingiusto da parte mia dare un’inclinazione piuttosto che un’altra».

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