Bagno a Ripoli: abitazione crollata (video), morta la madre sepolta sotto le macerie
BAGNO A RIPOLI – Dopo ore di scavo, con l’ausilio di unità cinofile e squadre specializzate i vigili del fuoco hanno ritrovato anche il corpo della madre, morta sotto le macerie. L’esplosione è avvenuta intorno alle 20.30. La villetta è in una zona collinare, non distante da altre abitazioni.
Un boato avvertito anche da lontano e la casa venuta completamente giù: due bambine e il padre salvi, la madre trovata morta, dopo ore di scavi, sotto le macerie. Il padre e una delle figlie, che hanno 7 e 10 anni, sono stati estratti dai vigili del fuoco, l’altra bimba è uscita da sola dalla coltre di detriti che poco prima erano la loro casa. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, sanitari inviati dal 118, carabinieri e protezione civile della Città metropolitana di Firenze.
Una fuga di gas è, al momento, la causa probabile indicata dai carabinieri per l’esplosione che alle 20.30 circa ha distrutto la villetta, un’abitazione unifamiliare, pianterreno e primo piano, inserita in un borgo colonico in località Nutrice, lungo via Villamagna. La casa non esiste più e ci sono danni visibili anche ad altre abitazioni del complesso. Un boato sentito bene anche in lontananza hanno riferito alcuni residenti della zona. In molti sono accorsi e i vicini si sono messi a dare una mano, partecipando a una sorta di catena umana per togliere i detriti.
Ad estrarre dalle macerie l’uomo, Roberto Mantione, titolare di un negozio per animali, e una delle figlie, sono stati i vigili del fuoco. Un”altra bambina invece, a quanto riferito, è uscita da sola. Da una prima ricostruzione sembra che fossero appena rientrati a casa. Le ambulanze li hanno poi trasferiti in ospedale, il padre a Careggi, le due bimbe al Mayer. Hanno riportato ustioni e sembra una sospetta intossicazione, una delle bimbe ha subito anche un politrauma. Al momento del trasporto in ospedale erano tutti coscienti, si è saputo da fonti sanitarie. Per la donna, invece, non c’è stato nulla da fare.
Poco prima dell’esplosione il manutentore dell’immobile aveva ricevuto una telefonata in cui l’uomo lamentava un forte odore di gas nella zona. Il manutentore ha subito informato il proprietario. Al vaglio dei carabinieri l’ipotesi che l’uomo ed i familiari abbiano sentito odore di gas e, dopo la telefonata, il loro ingresso in casa possa aver causato lo scoppio.