Referendum art. 18: Camusso, il Governo scappa ma si mette nei guai da solo
ROMA – «Certamente non lo avevamo pianificato, pensiamo che si siano clamorosamente fatti male da soli, e certo non potevamo prevederlo. Abbiamo presentato una proposta di legge con quattro milioni di firme e tre quesiti referendari esattamente per questo e pensiamo che non si possa scappare facendo il giochino delle date». Lo dice la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, in merito all’ipotesi di rinviare il referendum sul Jobs Act, promosso dal sindacato, anticipando il voto.
«Se l’11 gennaio la Corte Costituzionale autorizza i tre quesiti – replica Camusso – su una cosa sono tranquilla: prima o poi bisognerà votarli, anche se forse bisogna confrontarsi con i problemi, invece di pensare di rinviarli. Siamo assolutamente coscienti – aggiunge – che serva un riordino compiuto di tutta la materia del diritto del lavoro, ma quello che non si può fare sono le furberie, ovvero, si può evitare i referendum sul lavoro solo con una modifica legislativa che interpreti lo spirito del quesito referendario».