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Pensioni: tutte le regole per fruire del pensionamento anticipato nel 2017

Sono state numerose, negli ultimi tempi, le modifiche normative e regolamentari che riguardano i requisiti dell’età pensionabile per le varie categorie di lavoratori. Come noto l’età pensionabile indica i requisiti anagrafici e contributivi che consentono ad un soggetto di ottenere un trattamento a carico di un ente previdenziale, pubblico o privato. Nonostante la Riforma Fornero del 2011 l’età per il collocamento a riposo risulta ancora estremamente variabile in quanto legata a doppio filo con il tipo di lavoro svolto dall’assicurato. Vediamo il quadro particolareggiato, ripreso dalla rivista online pensionioggi.it

DIFFERENZE – Per alcuni lavori l’ordinamento riconosce la possibilità di accedere prima alla pensione (anche mediante la concessione di alcuni abbuoni contributivi ovvero specifiche maggiorazioni convenzionali dei contributi), mentre per altri l’età risulta piu’ elevata. Una ulteriore differenza si ha anche a seconda se il lavoratore si trova nel sistema contributivo o in quello retributivo (o per meglio dire misto) dato che il primo, erogando una prestazione legata ai contributi versati, consente prestazioni piu’ flessibili rispetto a chi è nel secondo sistema. Il passaggio dal sistema misto al contributivo, previsto in passato dalla Legge Dini, è divenuto ormai quasi impossibile, ad eccezione della cd. opzione donna, dopo una serie di vincoli imposti dal Legislatore negli ultimi anni.

2017 – Le Regole vigenti nel 2017. Nella previdenza obbligatoria pubblica (cioè quella gestita dall’Inps) i requisiti per il collocamento a riposo, dopo il 2011, sono determinati prevalentemente da due prestazioni pensionistiche: la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata. Nella pensione di vecchiaia l’ordinamento chiede al lavoratore di raggiungere un determinato requisito anagrafico accompagnato, di regola, dal perfezionamento di almeno 20 anni di contributi. Nella pensione anticipata, invece, i contributi versati hanno un peso prevalente rispetto al requisito anagrafico e pertanto risulta possibile accedere alla prestazione indipendentemente dall’età anagrafica al perfezionamento di un determinato requisito contributivo.

VECCHIAIA – In linea generale nel 2017, per il pensionamento di vecchiaia occorrono almeno 66 anni e 7 mesi di età e 20 anni di contributi (65 anni e 7 mesi le lavoratrici dipendenti del settore privato e 66 anni ed 1 mese le autonome e le iscritte alla gestione separata).

ANTICIPATA – Per la pensione anticipata occorrono, invece, 41 anni e 10 mesi di contributi (42 anni e 10 mesi per gli uomini) a prescindere dall’età anagrafica. L’ordinamento si scosta da questi valori, come indicato, solo per tutelare particolari specificità connesse alla tipologia di lavoro svolto o alla condizione del lavoratore. Così ad esempio ci sono alcuni canali agevolati di uscita per i lavori usuranti, per gli invalidi dall’80% in su, per il comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico (es. forze di polizia, militari, guardia di finanza, vigili del fuoco), per il personale viaggiante addetto a pubblici servizi di trasporto, alcune categorie di lavoratori dello spettacolo, gli sportivi professionisti, alcune categorie di lavoratori del settore marittimo e personale navigante delle imprese aeree (fondo volo).

APE – Quest’anno oltre alle indicate specificità c’è da segnalare la possibilità di ritirarsi a 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica per alcune categorie di lavoratori precoci, cioè coloro che hanno svolto almeno 12 mesi di lavoro prima del 19° anno di età (qui i dettagli) nonchè l’APE che, nelle sue varie forme, consentirà ai lavoratori che hanno raggiunto il 63° anno di lasciare in anticipo in attesa di raggiungere la pensione di vecchiaia (qui i dettagli). L’ape, tuttavia, non è una pensione ma un reddito ponte erogato dallo Stato (APE sociale) o dal settore bancario (APE volontario) in quest’ultimo caso sotto forma di prestito da restituire per 20 anni una volta agguantata la pensione.

LAVORATRICI – Unico anticipo significativo dell’età pensionabile è offerto, anche nel 2017, alle lavoratrici che hanno raggiunto 57 anni (58 anni le autonome) unitamente a 35 anni di contributi entro il 31.12.2015. Costoro potranno chiedere l’uscita anticipata a condizione di optare per la liquidazione della pensione con le regole di calcolo contributive, maggiormente penalizzanti (cd. opzione donna).

A questo link su pensionioggi.it si trova un’interessante tabella che riassume tutti i principali requisiti anagrafici e contributivi per maturare un diritto a pensione a carico dei fondi gestiti dalla previdenza pubblica

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