Skip to main content

Blitz Nas fra Firenze e Salerno: 3 arresti per vino adulterato

Nas dei Carabinieri
Il Nas dei Carabinieri
FIRENZE - Carabinieri in azione in Toscana e Campania. Nelle province di Firenze e Salerno è scattata l'operazione del Nas dei carabinieri denominata Bacco, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, che ha smantellato un'associazione per delinquere finalizzata alla produzione e all'immissione nel circuito commerciale di vino adulterato e contraffatto. Venti militari del Comando carabinieri per la tutela della salute e dell'Arma Territoriale stanno dando esecuzione a tre misure cautelari personali, emesse dal Gip presso il Tribunale di Firenze, e altrettante perquisizioni locali.

AGGIORNAMENTO DELLE 12,55

Vino di bassa qualità, adulterato con l'aggiunta di alcol, veniva commercializzato in Italia e
all'estero come Chianti doc, Brunello di Montalcino o Sassicaia. È quanto scoperto dai carabinieri del Gruppo tutela della salute di Roma e del Nas di Firenze, che questa mattina hanno 
arrestato tre persone, finite ai domiciliari nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Dda diFirenze.

I destinatari delle misure cautelari sono il titolare di fatto di un'azienda agricola di Empolidove avvenivano l'imbottigliamento e il confezionamento del vino contraffatto, e due persone 
originarie della Campania che procuravano il materiale necessario alla contraffazione (etichette, fascette, capsule e imballaggi). Nell'inchiesta, condotta dal procuratore della Dda
Giulio Monferini, risultano indagate 10 persone, ognuna delle quali avrebbe ricoperto un ruolo ben preciso nell''organizzazione criminale. Secondo quanto accertato, il vino di bassa qualità,
ma non nocivo per la salute in base alle analisi effettuate dai consulenti tecnici della procura fiorentina, veniva adulterato con l'aggiunta di alcol per aumentarne la gradazione. Poi veniva imbottigliato e contraffatto, facendolo apparire un prodotto di alta qualità attraverso 
l'apposizione sulle bottiglie di false etichette di vini pregiati. Usate anche false fascette  con il sigillo di Stato che certificavano le denominazioni doc e docg. Una volta confezionato, il vino veniva stoccato in depositi di ditte del Lazio e Emilia-Romagna, riconducibili agli
indagati, e poi venduto in Italia e, soprattutto, all'estero, dove sarebbero state spedite decine di migliaia di bottiglie. 

In un caso, è stato accertato l'invio verso il Costa Rica di una partita di 18mila bottiglie.
Le indagini sono scattate un anno e mezzo fa dopo il sequestro di due bottiglie di vino
contraffatto, effettuato su segnalazione di un ristoratore in un negozio nella zona 
dell'Osmannoro, a Firenze. Lo scorso febbraio i carabinieri hanno sequestrato l'azienda 
agricola dell'Empolese. Nella ditta, in fase di concordato preventivo,sono stati sequestrati 
circa 9 mila litri di vino rosso pronto per essere imbottigliato, un centinaio di bottiglie già
confezionate, centinaia di etichette e fascette di vino falsificate di vari marchi e migliaia 
di capsule, oltre a 30 litri di alcol usato per l'adulterazione. 
   
Secondo quanto scritto dal gip nelle carte, l'organizzazione criminale aveva realizzato 
un'attività di contraffazione «di proporzioni devastanti» per quantità di vini prodotti e inviati all''estero. Per finanziare la loro attività gli arrestati, tutti già noti alle forze 
dell'ordine, avrebbero anche dato vita a un sistema di truffe attraverso l''acquisizione di società in crisi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741