Pubblica amministrazione: in 7 anni stipendi sono cresciuti la metà dell’inflazione
ROMA – Le retribuzioni dei dipendenti della pubblica amministrazione, nel periodo 2007-2015, sono aumentati del 7,8%, passando da 31.680 euro a 34.146 euro. Nello stesso periodo però il tasso di inflazione ha avuto un incremento del 13,5% ed è stato significativamente più elevato della variazione registrata dalla retribuzione media di fatto rappresentativa dell’ intero pubblico impiego.
I dati sono contenuti nel dossier della Ragioneria generale dello Stato, sul conto annuale del pubblico impiego. Nello stesso periodo il personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato è diminuito del 5%, passando da 3.429.266 unità a 3.257.014 unità. Anche grazie al combinato disposto della riduzione del personale e del contenimento degli stipendi si è registrato un aumento contenuto del costo complessivo del lavoro, che è passato da 157,8 miliardi del 2005 a 158,9 miliardi di otto anni dopo.
Cresce l’età media dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, che alla fine del 2015 ha raggiunto la soglia dei 50 anni. I più anziani risultano essere gli statali impegnati nella carriera diplomatica (55 anni), mentre i più giovani sono quelli impiegati nelle forze armate (37,5 anni). Secondo le simulazioni della Ragioneria generale dello Stato nel 2020 l’età media arriverà a 53,6 anni. Preoccupati i sindacati che reclamano a gran voce il rinnovo del contratto del pubblico impiego, l’unico strumento con cui fronteggiare la situazione di squilibrio.