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Immigrazione, nuovi Cpr, lavoro per i richiedenti asilo, accorciamento dei tempi di concessione. Le novità del decreto

ROMA – Nello stesso giorno in cui viene approvato il decreto sulla sicurezza urbana il Consiglio dei ministri vara anche una serie di provvedimenti sui migranti. Questa la sintesi esposta in conferenza stampa dal ministro Minniti, in attesa di esaminare meglio e più approfonditamente tutte le nuove norme:

ASILO RICORSI – «Per ridurre i tempi di concessione dell’asilo verrà soppresso un grado di giudizio» nell’iter dei ricorsi ha confermato il ministro dell’Interno, Marco Minniti. «In 14 tribunali ordinari – ha annunciato il ministro Orlando – saranno create sezioni specializzate con giudici dedicati in modo esclusivo all’asilo. Previsto poi che il decreto di negazione sulla domanda d’asilo non sia reclamabile, ma ricorribile solo in Cassazione».

CENTRI PERMANENTI PER RIMPATRIO (CPR) : I vecchi Cie «non ci saranno più, diventeranno Centri permanenti per il rimpatrio».

ACCOGLIENZA DIFFUSA – Con le nuove norme sui migranti varate oggi «intendiamo favorire un nuovo modello di accoglienza, il più possibile diffusa» ha continuato Minniti. «È un orientamento concordato con l’Anci – ha spiegato Minniti – e che passa attraverso la riduzione in tempi ragionevoli dei grandi Centri di accoglienza, che sono più esposti proprio per una questione di numeri a criticità gestionali». Si recepisce cioè la filosofia del modello toscano.

LAVORI NON RETRIBUITI – «Le nuove norme approvate oggi prevedono la possibilità per i comuni, di intesa con le prefetture, di impiegare i richiedenti asilo in lavori di pubblica utilità, non retribuiti» ha spiegato sottolineando la necessità di colmare così il «vuoto dell’attesa» che si determina nell’iter di riconoscimento del diritto d’asilo.

Questi i punti fondamentali della nuova normativa, che in realtà erano già conosciuti da tempo. Adesso a ministero, prefetture, comuni e associazioni, oltre che naturalmente alle forze dell’ordine, l’attuazione concreta. Con la speranza che tutto funzioni come previsto.

Resta ancora in piedi l’esigenza di ridurre drasticamente gli arrivi, pena lo sballo del sistema di accoglienza, ma questo è un altro capitolo al quale il ministro ha già rivolto particolare attenzione con la conclusione di accordi bilaterali con i paesi di partenza dei migranti.

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