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Fiorentina: vergogna! Si fa rimontare ed eliminare dal Borussia (2-4). Fischiata. Contestati i Della Valle e Sousa. Pagelle

Il rigore di Stindl concesso per la macroscopica ingenuità di Olivera: è l’avvio della rimonta tedesca

FIRENZE – Addio Europa League. Fra fischi e urla contro i Della Valle: per vincere bisogna spendere. L’addio all’ultimo obiettivo stagionale fa infuriare i tifosi. Ribellione del Franchi, mentre i giocatori si radunano a centrocampo quasi per farsi forza e infilano il tunnel sotto una valanga d’insulti. Contro il Borussia è stata una disfatta. I tedeschi, sotto di tre gol, si sono visti graziosamente regalare la partita. Prima per un’autentica sciocchezza di Maxi Olivera: butta giù Hofmann in area spingendolo con due mani. Poi tre svarioni che non hanno giustificazione. Mia nonna diceva: ma dai, non reggi nemmeno il semolino. Ecco, la Fiorentina è così: fragilissima, soprattutto in difesa. Segna due gol, ma nel momento in cui dovrebbe amministrare un vantaggio di tre gol (compreso quello, straordinario, di Bernardeschi all’andata) si disfa come pasta frolla. Maxi Olivera, ancora lui, regala il rigore al Borussia in maniera talmente goffa e ingenua da far tenerezza. O da scatenare una rabbia da schiaffi. Trasforma Stindl. Che poi ne fa altri due con impressionante facilità. Il colpo del kappaò è di un difensore: Christensen. La difesa della Fiorentina, con il povero Sanchez che si vede gli avversari scappare da tutte le parti, e con Gonzalo e Astori ormai ombre di se stessi, non tiene più nulla. Ma perché non far giocare Salcedo? Sousa ha anche un’altra trovata: fuori Bernardeschi, grande artefice dell’azione del gol di Kalinic. In campo Ilicic. Il Franchi insorge. Ecco un’altra trovata cervellotica dell’allenatore. Così matura la disfatta, l’eliminazione, il fallimento di una stagione. L’allenatore è nel mirino dei tifosi. C’è chi vorrebbe l’arrivo di Ranieri, appena licenziato dal Leicester. Ma è possibile buttar via un’annata così? Colpa di tutti, naturalmente: dalla società, che non ha saputo colmare le lacune della squadra (la mancanza di un terzino destro e di un esterno sinistro), ma anche dell’allenatore e dei giocatori. Ora è crisi. Come reagirà la società? Licenzierà Sousa? I prossimi giorni, che ci separano dalla partita casalinga con il Torino, potrebbero portare sorprese. O veleni. Mentre scrivo i tifosi tedeschi cantano, imbenzinati e felici.

Kalinic esulta dopo il suo gol, propiziato da Bernardeschi: è solo un’illusione

PALO – Si comincia con i rumorosi tifosi tedeschi capaci di riempire il Franchi di cori per i giocatori di Hecking. Tifosi, devo dirlo, assai discreti e per nulla fastidiosi durante la giornata in città. Vogliosi, anzi di fotografare Palazzo Vecchio e il Duomo. E anche disposti a pazientare in coda all’Accademia per vedere il David celebrato dalla loro cancelliera, Angela Merkel, in occasione della visita a Firenze. Ai tempi di Renzi premier… Comunque è così che dovrebbero essere i tifosi in trasferta: le Coppe come occasione di turismo e conoscenza e non di città blindate. Bevono ettolitri di birra, certo, ma la cronaca, almeno fino al calcio d’inizio, non si è dovuta preoccupare di loro. Fa discutere, invece, la formazione della Fiorentina: con Sanchez di nuovo terzino destro. Non era meglio Salcedo? Speriamo abbia ragione Sousa. Si comincia con un pizzico di batticuore: Sanchez< e Gonzalo si fanno aggirare. Rimedia Astori alla grande. Ancora più pericolosa (4’) una discesa di Wendt, sempre dalla parte di Sanchez, palla in mezzo e la difesa viola deve ancora metterci una pezza. Borussia pericoloso e determinato. Wendt ha davanti un’autostrada libera, nessuno lo controlla. E al 7’ mette un tgranm pallone sulla testa di Westergaard che colpisce il palo alla destra di Tata. Poi punizione di Hazard sulla barriera. Fiorentina sveglia!

Ancora l’esultanza di Kalinic dopo il suo gol

KALINIC – Nel momento di maggior pressione tedesca, i viola reagiscono. E’ sempre lui, Bernardeschi, a guidare la riscossa della Fiorentina. Conquista il pallone da tre quarti nella metà campo viola, lo porta avanti difendendolo con forza, arriva quasi al limite dell’area del Borussia e lo scodella in diagonale sui piedi di Kalinic (15’) che fa uscire Sommer e lo infila con un rasoterra magistrale. Bravo Kalinic, ma straordinario Berna. Sì, ancora lui: dopo la grande punizione del Borussia Park, ecco un altro pezzo di bravura. Capace di far andare ancora in gol la Fiorentina. Che potrebbe addirittura raddoppiare con Chiesa(21’): salva Sommer che si ritrova il pallone addosso. Tedeschi vicinissimi al pareggio (25’) grazie a una discesa di Hermann a destra, traversone al centro per Dahoud, solo in mezzo all’area. Ma la conclusione è altissima. Sbagliano tanto i tedeschi, sotto porta, come all’andata. Hecking s’arrabbia: toglie Hazard, inconcludente, e inserisce Drmic.

Borja urla dopo il suo gol: è il raddoppio. Poi il crollo, inesorabile

BORJA – Gol sbagliato, gol subìto. E’ la legge del calcio. La Fiorentina raddoppia. Scivola clamorosamente Westergaard nel tentativo di controllare il pallone al limite, Borja è lì vicino, piomba sul pallone come un falco e (29’) batte il povero Sommer che chissà cosa sta sacramentando in tedesco. Due a zero. Tedeschi polli? Sì, e anche un po’ sfortunati. Meglio così. Ma occhio Fiorentina, guai a sentirti sicura: manca troppo alla fine. Arriva la notizia dell’esonero di Ranieri dal Leicester. Incomprensibili inglesi: dallo scudetto alla polvere. In tribuna stampa sussurrano: verrà alla Fiorentina? Mi riporta alla realtà l’ennesima buca di Sanchez: che si lascia scappare Drmic. Rimedia Tatarusanu respingendo come può. Però il tedesco ha sbagliato qualcosa di incredibile.

STINDL – Non basta. La difesa viola soffre e ci scappa il rigore contro. Spinta a due mani di Maxi Olivera a HHofmann. Che va giù a pera cotta. Olivera ammonito. Sul dischetto il capitano Stindl (44’): spiazza Tata e la mette dentro. Due a uno. Troppo fragile la Fiorentina in difesa. E troppo ingenua. Maxi Olivera venne clamorosamente graziato all’andata: stavolta l’arbitro non lo ha perdonato. Il problema? Maxi non è un difensore, non percepisce il rischio di commettere un fallo in area. Partita riaperta. Non è un risultato ingiusto, per quello visto finora. Più tecnici manovrieri i tedeschi, goffa la Fiorentina, soprattutto da tre quarti in giù. Però non è giusto che la squadra faccia soffrire perennemente i tifosi.

PAREGGIO – In avvio di ripresa Borussia arrembante. E capace di agguantare il pareggio: ancora con Stindl. Che sfrutta un’altra respinta avventata della difesa della Fiorentina su azione conseguente un calcio d’angolo. Purtroppo l’avevo detto: anche sul due a zero la Fiorentina non lascia tranquilli. Ora è dura. La Fiorentina si riporta sotto: Bernardeschi porta scompiglio in area. Ma Kalinic perde l’attimo giusto per tirare. E nessun altro riesce a scaraventarla in porta. Ahi, ahi. Il Borussia ci crede. E va in vantaggio. Punizione di Hofmann da destra, fuori area, pallone al centro per Stindl, molto bravo a controllare e a far partire una rasoiata imprendibile per Tatarusanu. Oddio: 3-2 per il Borussia. Il Franchi vede le streghe. I tifosi del Borussia, probabilmente sostenuti da un abbondante tasso alcolico nonostante l’ordinanza del prefetto, vedono il Paradiso. No, caro Paulo Sousa: questa non è una difesa da coppa europea. In panchina non c’è il Djalma Santos dei tempi di Pelè, ma Salcedo sarebbe stato più efficace del povero Sanchez.

TRAVERSA – Purtroppo la superiorità del Borussia si manifesta con il quarto gol. Hermann batte un corner con passaggio corto a Hofmann, il suo cross è deviato in rete da Christensen (15’). Nooooo! La Fiorentina rischia di sparire dal campo. La curva Fiesole incita ancora la squadra, con l’ultimo barlume di speranza. Sousa toglie Bernardeschi per Ilicic. Il Franchi si ribella alla sostituzione. Fuori anche Badelj, ferito alla testa, per Babacar. Fiorentina alla disperata ricerca di un gol per riaprire la partita. La traversa di Ilicic (21’) soffoca l’urlo in gola ai tifosi viola. Si mette malissimo. Il Borussia si chiude a testuggine. Corridoi intasati. I palloni lunghi per Kalinic sono sprecati. L’unico raggio di luce è Chiesa. Si batte come un leone, non si arrende. Si fa massacrare dai calcioni dei tedeschi. Purtroppo non basta. Addio Fiorentina. Ora è crisi. Senza appello.

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Sandro Bennucci

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