Consip: duello Grillo-Renzi sul blog. «Hai rottamato solo tuo padre». La replica: «Squallido sciacallo»
ROMA – Un duello di 80 righe sul blog. Beppe Grillo attacca l’ex premier colpendo suo padre e accusandolo di aver pronunciato «la frase più infelice e stupida della storia» (quella di augurarsi una pena doppia in caso di colpevolezza) e irridendo il «rottamatore che riuscì a rottamare solo il padre». Pronta la replica di Matteo Renzi che, senza mezzi termini, si riferisce al leader pentastellato come a uno «sciacallo e squallido» che ha violato persino la dimensione umana della famiglia. Uno scambio di colpi che mettono in secondo piano l’oggetto del contendere – la vicenda Consip – e che fa riaffiorare vecchie ruggini tra i due esponenti politici.
A dare il via allo scontroGrillo che poco dopo l’ora di pranzo affida al suo blog un post intitolato «Oggi a me domani
al mi babbo». Ottanta righe in cui arriva a paragonare Renzi al «cucciolo di alien, quello bianco (mezzo uomo e mezzo alien) che nasce e si mangia la madre». Ottanta righe in cui punta il dito soprattutto sulla doppia condanna chiesta dal figlio al padre eventualmente colpevole. E avvertendo che questa uscita lo segnerà per sempre. Perchè, accusa Grillo, Renzi ha buttato nel cesso il padre.
La replica, molto dura, si fa attendere solo pochi giri di lancette. «Buttati come sciacallo sulle indagini, se vuoi, caro
Beppe Grillo. Mostrati per quello che sei. Ma non ti permettere di parlare della relazione umana tra me e mio padre. Oggi hai fatto una cosa squallida. Hai detto che io rottamo mio padre. Sei entrato nella dinamica più profonda e più intima – la dimensione umana tra padre e figlio – senza alcun rispetto. In modo violento. Spero che un giorno ti possa vergognare – anche solo un po’ – per aver toccato un livello così basso. In una trasmissione televisiva – ricorda Renzi a Grillo – ho spiegato la mia posizione, senza reticenze. Da uomo delle istituzioni ho detto che sto dalla parte dei giudici. Ho detto provocatoriamente che se mio padre fosse colpevole meriterebbe – proprio perché mio padre – il doppio della pena di un cittadino normale. E ho detto che spero si vada rapidamente a sentenza perché le sentenze le scrivono i giudici, non i blog e nemmeno i giornali. Per decidere chi è colpevole e chi no, fa fede solo il codice penale, codice che pure tu dovresti conoscere, caro Beppe Grillo», tira la stoccata Renzi che poi traccia un paragone tra il suo stile e quello del Movimento, campione di garantismo nei confronti dei propri sindaci e parlamentari indagati, rifiutato però agli avversari. «Ma noi – conclude – siamo diversi e sinceramente ne vado orgoglioso». Però Grillo non ci sta a non avere (forse) l’ultima parola e da facebook controreplica: «Non prendertela con me se sei una gaffe esistenziale».