Firenze G7 : rendere la cultura uno strumento di dialogo fra i popoli. Le conclusioni del summit a Palazzo Pitti
FIRENZE – Si sono chiusi nella tarda mattinata di oggi i lavori del G7 Cultura di Firenze, il primo summit internazionale dedicato alla cultura come strumento di dialogo tra i popoli. Nel corso dei lavori, ricorda il Mibact in una nota, è stata firmata la ‘dichiarazione di Firenze’ un atto fondamentale per rafforzare il ruolo della cultura come strumento di dialogo tra i popoli e per ribadire l’importanza di un’azione comune e coordinata per rafforzare la tutela del patrimonio culturale.
«Un atto molto importante – ha affermato il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini – che introduce strumenti concreti sui temi della tutela del patrimonio, anche quello colpito dal terrorismo. Nella Carta di Firenze – ha sottolineato il ministro – c’è l’impegno a implementare le recenti risoluzioni delle Nazioni Unite che prevedono la presenza di una componente culturale anche nelle missioni di peacekeeping, dunque anche durante le crisi in corso. L’Italia – ha evidenziato Franceschini – ha voluto promuovere la prima riunione dedicata alla cultura nella storia del G7 per chiamare la comunità internazionale a dibattere un tema centrale per il mondo di domani: come rendere la cultura uno strumento di dialogo tra i popoli e come difenderla dalla violenza del terrorismo. È stato un incontro estremamente proficuo che il Canada, presidente di turno del G7 nel 2018, ha già deciso di replicare in una formula destinata a divenire permanente».
La sessione ministeriale è stata preceduta da tre riunioni tecniche, sempre a Palazzo Pitti, nella quale oltre 100 delegati hanno affrontato i temi del contrasto al traffico del patrimonio culturale, della normativa internazionale per la salvaguardia del patrimonio culturale e del compito dell’educazione nel formare cittadini consapevoli e professionisti della tutela. Tra i relatori i rappresentanti dei Paesi G7, dell’Unione Europea, dell’Unesco, dell’Interpol, dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, dell’UNoDC – United Nations office on Drugs and Crime e di Unidroit insieme ai vertici di organizzazioni e organismi internazionali quali il Consiglio d’Europa, l’ICOM – International Council of Museums, l’ICCROM – International Center for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property.