Salute: troppo alcol, fumo e obesità, cresce l’uso di antidepressivi fra i giovani
ROMA – Dall’abuso di alcol e fumo alla cattiva alimentazione con crescenti tassi di obesità, gli stili di vita degli italiani non accennano a migliorare e, in molti casi, peggiorano. E’ il poco consolante quadro delineato dal rapporto Osservasalute 2016, che evidenzia come le criticità riguardino spesso i più giovani che, sempre prima, si avvicinano ad esempio a sigarette ed alcol.
«E’ prioritario – ha sottolineato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin – agire oggi con azioni di prevenzione rivolte ai minori: vedere bimbi che bevono alcol già a 11 anni, significa infatti avere degli adulti malati domani». Queste le criticità segnalate dal Rapporto:
– OBESITA’: nel 2015, più di un terzo della popolazione adulta è in sovrappeso, mentre poco più di una persona su dieci è obesa (9,8% vs 10,2% del 2014); complessivamente, il 45.1% (46,4% nel 2014) dei soggetti oltre i 18 anni è in eccesso di peso, specie nelle regioni del Sud. I bambini e adolescenti di 6-17 anni in sovrappeso o obesi sono il 24,9%.
– ATTIVITA’ FISICA: sono il 33,3% degli italiani a fare sport, pari a 19,6 mln, mentre i sedentari sono 23,5 mln (39,9%).
– ALCOLICI: si riduce la percentuale dei non consumatori, pari al 34,8% (35,6% nel 2014) e aumentano le donne consumatrici a rischio. Diminuisce l’età dei giovani che consumano alcol.
– FUMO: rispetto agli anni precedenti in cui si registrava un calo, nel 2015 si evidenzia un assestamento della quota dei fumatori. Sono 10,3 mln. Il vizio è duro a morire tra i giovani: le fasce di età più critiche sia per gli uomini che per le donne sono quella tra i 20-24 e 25-34 anni.
– ANTIDEPRESSIVI: i consumi sono pari a 39,60 dosi giornaliere per 1.000 abitanti. Il trend in aumento può essere attribuibile a diversi fattori, tra i quali l”arricchimento della classe farmacologica di nuovi principi attivi utilizzati anche per il controllo di disturbi psichiatrici non strettamente depressivi (come i disturbi di ansia) e la riduzione della stigmatizzazione delle problematiche depressive.