Omicidio Meredith, la giustizia nelle mani della Corte di Firenze
FIRENZE – In autunno davanti alla Corte d’appello di Firenze dovranno comparire Amanda Knox e Raffaele Sollecito per il nuovo processo per la morte della studentessa inglese Meredith Kercher avvenuta nella notte tra il 1 ed il 2 novembre 2007 a Perugia. La Corte fiorentina potrebbe anche decidere di riaprire l’istruttoria dibattimentale e di disporre una nuova perizia, magari sulla traccia «I» (isolata sul coltello dai periti della Corte d’assise d’appello di Perugia e mai analizzata). Lo sostiene il sostituto procuratore generale di Perugia Giancarlo Costagliola, che in secondo grado ha sostenuto l’accusa insieme ai sostituti procuratori Mignini e Comodi.
«Le conclusioni dei periti della Corte d’Assise d’Appello di Perugia – ha spiegato Costagliola- sono state smentite dalla Cassazione che ha detto che la contaminazione non c’è mai stata. La Corte d’Appello di Firenze potrà dunque rivalutare tutti gli elementi prospettati dalle parti dopo la condanna di primo grado di Perugia, ovvero il ricorso delle difese e quello della procura per la non concessione delle attenuanti generiche. E’ per questo che, i giudici fiorentini, potrebbero anche rivalutare la pena qualora vi fosse una nuova condanna».
«Non sapremo mai nulla su come si è svolto davvero l’omicidio. Gli unici che ce lo possono dire sono Rudy Guede, Sollecito e Amanda» rivelano il procuratore generale Giovanni Galati e il sostituto Giancarlo Costagliola. Dopo l’annullamento della sentenza di assoluzione ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito e di conseguenza il nuovo processo d’appello che si terrà a Firenze, per la famiglia Kercher si riaccende la speranza di sapere chi ha ucciso la loro figlia.