Concorso per cancellieri: disfunzioni e presunte irregolarità segnalate nel corso delle prime prove
ROMA – Il sito diritto.it ci informa di alcune vicende che si sono verificate nei primi giorni del concorso per cancellieri, in atto alla Fiera di Roma, che hanno causato polemiche da parte dei concorrenti e annunci di ricorsi in via amministrativa. Riprendiamo quanto segnalato per utile informazione dei nostri lettori interessati:
«In primo luogo è stato trovato profondamente ingiusto da parte dei candidati che hanno inaugurato la prova preselettiva di Roma il criterio dell’ordine alfabetico con cui il Ministero ha suddiviso per gruppi i 308.385 iscritti (l’affluenza effettiva è davvero inferiore al numero esorbitante che si è prospettato finora). In particolare, secondo la loro opinione, sarebbero stati in questo modo favoriti i concorrenti assegnati alle ultime date d’esame, avendo questi ultimi avuto a disposizione un tempo maggiore per utilizzare le banche dati. I primi ad iniziare infatti, hanno avuto a disposizione solo 17 giorni per la consultazione delle banche dati dalle quali sono estratti i quesiti d’esame, di volta in volta differenti, scelti da un algoritmo specifico (lo stesso prevede anche la disposizione delle stesse 50 domande, all’interno del medesimo turno per evitare copiature)».
Le date delle vere e proprie prove, dopo la fine delle preselezioni, saranno pubblicate il 30 maggio 2017 e verteranno sulle procedure, civile e penale.
E’ stata sollevata poi la questione delle domande errate o, peggio, incomplete. I primi concorrenti, infatti, a seguito della sfortunata esperienza, hanno segnalato che talvolta il sistema aveva restituito quesiti incompleti nel testo di domanda o risposta, oppure errati nella loro formulazione. Il Ministero ha comunicato a tutti i concorrenti di lasciare la risposta in bianco, e così facendo automaticamente la stessa sarebbe stata calcolata come giusta.
Anche questo criterio è apparso criticabile ed è stato fonte di polemiche. Ma si deve considerare che comunque una decisione doveva essere presa alla svelta e forse quella adottata dal Ministero della Giustizia è stata quella più ragionevole. Comunque saranno sempre possibili i ricorsi al Tar, la cui decisione potrà riflettersi sulle vere e proprie prove di concorso.