
Monte Paschi: vicino l’accordo per smaltire 28 miliardi di sofferenze. Problemi per gli esuberi di personale
MILANO – Per Mps lo smaltimento dei 28 miliardi di sofferenze in bilancio è vicino alla soluzione, grazie a un accordo in dirittura d’arrivo con Atlante mentre la questione degli esuberi, oggetto di un braccio di ferro fra banca e Ue, resta il principale ostacolo al via libera al piano di ristrutturazione che aprirà le porte alla ricapitalizzazione da parte dello Stato.
In base a quanto si apprende da fonti vicine al dossier, Atlante a breve dovrebbe impegnarsi a rilevare parte delle obbligazioni che verranno emesse, attraverso un’operazione di cartolarizzazione, dal veicolo che rileverà gli Npl. Si parla di un investimento di circa un miliardo di euro, con cui verrà sottoscritta la tranche mezzanine e parte della tranche junior della cartolarizzazione, mentre per quella senior (valore circa 5 miliardi) verrà chiesta la garanzia statale della Gacs.
Il fondo potrebbe poi coinvolgere altre realtà (si parla di Cerved) nell’operazione. Oltre alle tranche senior e mezzanine la cartolarizzazione prevede l’emissione di una tranche junior che verrà in gran parte attribuita agli azionisti, così come era previsto nel piano di ottobre 2016, messo in un cassetto dopo il fallimento dell’aumento di capitale.
Per quanto riguarda gli esuberi, Mps ha avviato le trattative partendo dai 2.600 previsti nel piano 2016-2019, ed ha messo in conto la possibilità di salire un po’, spalmandoli però su un piano a 5 anni. L’Ue starebbe invece imponendo una serie di parametri che potrebbe portare a una richiesta di 9-10 mila esuberi, che Siena ritiene inaccettabile e ingestibile. Resta fermo l”ammontare della ricapitalizzazione richiesto dalla Bce, pari a 8,8 miliardi