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Milano, migranti: in 100.000 alla marcia antirazzista dietro Sala e Grasso

MILANO – Secondo le stime degli organizzatori alla marcia antirazzista di Milano hanno partecipato centomila persone. Ben più delle diecimila ipotizzate alla vigilia. E tutto si è svolto senza incidenti o quasi: solo una contestazione al Pd da parte di un gruppo di antagonisti che avrebbe voluto l’assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza, fuori dal corteo.

Rappresentanti di tante comunità straniere, alcuni con i costumi tradizionali, si sono mischiati a sindaci con la fascia tricolore, a partire da quello di Milano, Giuseppe Sala. Migranti, associazioni dalla Caritas a Legambiente, personaggi famosi (da Gino Strada a Roberto Vecchioni passando per il fondatore di Slow Food Carlin Petrini e la segretaria Cgil Susanna Camusso), politici (dal ministro Maurizio Martina a Massimo D’Alema e Pier Luigi Bersani, al segretario di SI Nicola Fratoianni) e tanta gente comune. Tutti dietro al presidente del Senato, Pietro Grasso, a Beppe Sala e a Emma Bonino, che hanno aperto il corteo. Non c’era invece il segretario del Pd Matteo Renzi, a Milano per un incontro, che avrebbe poi espresso solidarietà a Minniti per le critiche ricevute. Una parte del corteo – quella legata alla piattaforma Nessuno è illegale di cui fanno parte centri sociali e associazioni come il Naga – aveva annunciato di voler contestare non solo la legge Bossi-Fini ma anche i nuovi provvedimenti del ministro dell’Interno Marco Minniti.

Sicuramente una manifestazione colorata e pacifica, ma sarebbero altre le città e altri paesi dove sarebbe necessario veramente promuovere marce di questo tipo. Visto che i migranti fanno a gara per arrivare in Italia dove sono accolti e mantenuti di tutto punto.

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