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Terrorismo: i servizi di sicurezza europei di fronte al pericolo dell’estremismo islamico

In tutti i Paesi europei i servizi di sicurezza sono in massima allerta per i ripetuti attacchi (soprattutto in Francia, Germania, Belgio e Inghilterra) del terrorismo islamico. Viste le magre figure dei servizi inglesi, francesi, belgi e in parte anche di quelli tedeschi, su cui torneremo più tardi, in Inghilterra si sta creando, inevitabilmente, una reazione di alcuni strati della popolazione che, sentendosi indifesa e non protetta dalle autorità, si fa giustizia da sé usando le stesse armi dei terroristi assassini che fanno riferimento al califfato. È recente infatti la notizia di un cittadino inglese che, alla guida di un van, ha travolto alcuni fedeli riuniti presso una moschea, causando un morto e 8 feriti e ricambiando così, a suo modo, l’offesa e l’oltraggio subito in passato dai sudditi di Albione. Ha applicato cioè la legge del taglione e temiamo che, a lungo andare, questa moda si diffonda se le autorità e gli stessi mussulmani moderati (ma esistono davvero, anche se non si fanno sentire?) non riusciranno a isolare e a mettere in condizioni di non nuocere gli estremisti.

L’Italia per ora continua ad essere fra i Paesi risparmiati anche per l’eccellente azione del ministero dell’interno e dell’intelligence che scoprono in continuazione elementi sospetti di terrorismo islamico, radicalizzati, attraverso l’analisi serrata dei siti internet specializzati, delle pagine facebook di soggetti sospetti, di collegamenti intensi con i servizi dei paesi alleati. Senza contare che in Italia è stato catturato e ucciso da due eroici poliziotti, adesso costretti a cambiare identità, Amri, l’assassino di Francoforte, che cercava riparo in quel di Sesto san Giovanni.

A dire il vero nessun aiuto o quasi è venuto e viene dai cosiddetti islamici moderati, che pur hanno concluso accordi con il nostro governo, sottoscritti dall’imam fiorentino Izzedin Elzir, senza che finora si sia addivenuti a positivi risultati. Evidentemente, oltre alla reticenza abituale, è molto il timore dei tagliagola islamici, che possono colpire i “traditori” in ogni momento.

Senza dimenticare il fatto che dalla nostra penisola sono passati indisturbati alcuni degli autori dei misfatti e degli attentati più crudeli ed eclatanti avvenuti in Europa, trovando probabilmente nel nostro Paese collegamenti e amici in grado di sostenerli.

In Italia perciò la situazione è più tranquilla rispetto, ad esempio, al clima quasi d’assedio che si vive a Parigi. Ho già narrato dell’episodio dell’assalto ai poliziotti sugli Champs Elysées, episodio che si è comunque verificato nonostante un nutritissimo spiegamento di forze di gendarmi e poliziotti in auto, a piedi e a cavallo. La zona è a due passi dall’Eliseo e l’episodio è avvenuto proprio all’indomani delle elezioni che hanno dato un nuovo volto al parlamento francese, con l’impronta del movimento République en marche di Emmanuel Macron. Anche oggi nel metro l’annuncio che una zona era bloccata per accertamenti di polizia e che il metro si sarebbe arrestato prima del capolinea.

In Inghilterra Scotland Yard e la neo premier, molto debole, Theresa May ( un giornale francese la chiama la dama di latta, confrontandola con la dama di ferro, Margareth Thatcher) sono in gravi difficoltà nei confronti dell’opinione pubblica, tanto che in loro soccorso è dovuta intervenire la regina Elisabetta II per rinfrancare la popolazione, colpita dagli ultimi avvenimenti.

Solo l’immarcescibile cancelliera Angela Merkel esce indenne da ogni situazione.

Mentre la Spagna di Rajoy e l’Italia di Gentiloni non debbono piangere vittime innocenti del terrorismo islamico e restano vigili e all’erta, sperando di evitare complicazioni.

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