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Fisco: il trattamento di favore per la Chiesa cattolica costituisce infrazione ai trattati Ue. lo ha deciso la Corte di Giustiza europea

La Corte di giustizia europea

BRUXELLES – Importante decisione della Corte di giustizia Ue del Lussemburgo, che potrebbe avere decisivi riflessi anche in Italia, visto che riguarda il trattamento fiscale di favore riservato alla Chiesa cattolica in virtù di Concordato. «Le esenzioni fiscali di cui gode la Chiesa cattolica in Spagna possono costituire aiuti di Stato vietati se e nella misura in cui siano concesse per attività economiche»: lo ha stabilito la Corte di Giustizia Ue in una sentenza che, come sottolineato dal presidente della Corte, il giudice Koen Lenaerts, «può avere un effetto diretto anche sull’Italia». «La relazione tra Stato e Chiesa è un tema delicato in molti paesi, ma questa sentenza è rilevante non solo per la Spagna, ma anche per l’Italia, e paesi come Francia e Belgio che hanno un concordato con la Chiesa», ha detto.

La sentenza della Corte riguarda la causa intentata da una congregazione religiosa della Chiesa cattolica spagnola, in qualità di ente responsabile di una scuola religiosa che si trova vicino a Madrid. La congregazione ha chiesto allo Stato il rimborso di un’imposta comunale sulle costruzioni di circa 24.000 euro, versata per lavori realizzati in un edificio scolastico che ospita la sala conferenze della scuola. Ha chiesto il rimborso invocando un accordo concluso tra la Spagna e la Santa sede (prima dell’adesione della Spagna alle Comunità europee) che prevede diverse esenzioni fiscali a favore della Chiesa cattolica.

Le autorità tributarie hanno però respinto il rimborso perché i locali ristrutturati sono utilizzati per impartire l’istruzione primaria e secondaria disciplinata dallo Stato, equivalente a quella impartita nelle scuole pubbliche e totalmente finanziata dal bilancio pubblico. Sono anche utilizzati a fini di istruzione prescolare, extrascolastica e post-obbligatoria libera, non sovvenzionata dal bilancio pubblico e per la quale vengono percepiti contributi d’iscrizione. Secondo le autorità l’esenzione non si applica, in quanto è richiesta per un’attività della Chiesa cattolica non avente finalità strettamente religiosa.

Il Tribunale amministrativo di Madrid, investito della controversia dalla congregazione religiosa, ha chiesto alla Corte di giustizia se l’esenzione fiscale controversa, qui applicata ad un edificio scolastico, debba essere considerata quale aiuto di Stato vietato dal diritto dell’Unione. «La causa propone allo stesso tempo la fondamentale questione se, per uno Stato membro, il fatto di esentare una comunità religiosa da talune imposte, anche per attività prive di finalità strettamente religiosa, possa costituire un aiuto di Stato vietato», spiega la Corte.

Nella sentenza, la Corte europea afferma che «l’esenzione fiscale controversa può costituire un aiuto di Stato vietato se e nella misura in cui le attività esercitate nei locali in questione sono attività economiche, circostanza che spetta al giudice nazionale verificare». E aggiunge che l’esenzione dall’imposta comunale in questione pare soddisfare due delle quattro condizioni per poter essere qualificata quale aiuto di Stato vietato, nella misura in cui: conferirebbe alla congregazione che gestisce la scuola un vantaggio economico selettivo e comporta una diminuzione delle entrate del comune e, pertanto, l’impegno di risorse dello Stato.

Analoga situazione potrebbe verificarsi anche per l’Italia qualora qualche interessato proponesse ricorso alle giurisdizioni, con conseguente interessamento della Corte di Giustizia Ue, o se la stessa Commissione europea decidesse di applicare il principio stabilito dalla Corte a tutti i casi analoghi, iniziando procedure d’infrazione contro gli Stati interessati.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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