Skip to main content

Pensioni: confronto governo sindacati sull’uscita a 67 anni d’età

Le tasse pesano molto sui pensionati

ROMA – Una nuova riunione tecnica quella di oggi 11 luglio al ministero del lavoro. Da una parte i sindacati dall’altra il Governo, in mezzo il macigno dell’aumento dell’età pensionabile a 67 a partire dal 2019. Ma la decisione, bloccare tutto o procedere in automatico, deve essere presa in questi mesi, entro settembre. Anche perché bisogna far quadrare i conti con tutto il pacchetto previdenza, in cui rientrano anche le tutele per i Millennials, il bonus per le donne e il riaggancio di tutti gli assegni al costo della vita, la cosiddetta indicizzazione.

Le misure saranno un pilastro della prossima manovra. E vale la pena ricordare che nella precedente legge di Bilancio al capitolo furono destinati 6 miliardi (seppure in tre anni). In questa fase due sulla riforma delle pensioni i sindacati sembrano non volere cedere a ribassi. Probabilmente però la partita si giocherà su un terreno politico, coinvolgendo la presidenza del Consiglio.

In primo piano c’è la sterilizzazione dell’incremento, di cinque mesi, dei requisiti per l’uscita: 67 anni di età, 43 anni e 3 mesi per l’anzianità degli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne. Per mitigare il tutto una soluzione potrebbe essere quella di prevedere finestre diverse a seconda della tipologia del lavoro, magari con una flessibilità tra i 62 e i 70 anni.

Avrà un costo pure la copertura figurativa dei periodi di cura passati a badare a familiari, figli o anziani. Stesso discorso per il recupero dell’inflazione per gli assegni oltre i 1.500euro. «Vogliamo capire come il Governo vuole dare seguito all”impegno preso, che prevede di ripristinare l’indicizzazione», spiega il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, che domani sarà al tavolo insieme a Nicola Marongiu (Cgil) e Maurizio Petriccioli (Cisl). Tra le problematiche da affrontare ci sono poi il riscatto gratuito della laurea e la liberalizzazione delle uscite per chi è nel contributivo. Tutto ciò in vista dell’attivo unitario di giovedì.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741