Incendi: la crisi dovuta anche alla soppressione del Corpo Forestale
ROMA – La situazione degli incendi è difficile ovunque, in Sicilia, in Calabria, in Campania ci sono probabilmente anche gli effetti dell’azione della criminalità organizzata, ma in altre regioni, come la Toscana, anch’esse devastate da incendi, le difficoltà derivano da altre cause.
Il segretario del Silp-Cgil (sindacato di Polizia) Daniele Tissone sostiene che la situazione «è aggravata anche dalla deleteria soppressione del Corpo Forestale e dal mancato passaggio delle competenze ai Vigili del Fuoco, come previsto dalla riforma Madia, per il conflitto di competenze con l’Arma dei Carabinieri. I cittadini stanno dunque toccando con mano l’errore storico del governo che ha soppresso e militarizzato un Corpo competente e preparato. Il problema principale – prosegue – nasce dalla Direzione delle operazioni di spegnimento, il Dos, che veniva garantita in convenzione con le Regioni da personale specializzato del Corpo Forestale, che conosceva benissimo il territorio. I Vigili del Fuoco svolgevano nel migliore dei modi, sotto questo coordinamento, la loro opera e potevano dedicarsi, attraverso il Responsabile delle operazioni di soccorso, al soccorso tecnico urgente. Ora tutto è passato sotto i Vigili del Fuoco ma la maggior parte degli uomini, degli esperti, dei mezzi, delle autobotti e persino degli elicotteri del disciolto Corpo Forestale, che sono fermi a terra per essere rivisti in chiave militare, sono adesso al servizio dei Carabinieri e, di conseguenza, sono sottratti alla macchina che gestisce l’emergenza incendi».
Degli effetti di questa riforma dobbiamo ringraziare il Governo Renzi e la sua ambizione, fallita, di razionalizzare le forze di polizia. Si è combinato un ibrido il cui funzionamento è ancora tutto da verificare.
