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Papa Francesco: Vietato lamentarsi, un cartello affisso alla porta del suo appartamento

CITTA’ DEL VATICANO – Papa Francesco ci ha ormai abituato alle più inverosimili stranezze, ma quest’ultima forse le batte tutte. Ha affisso davanti alla sua porta un grande cartello con la scritta «Vietato lamentarsi». Così spiega l’iniziativa papale Salvo Noè, psicologo e psicoterapeuta (in questo caso c’era proprio bisogno di un suo intervento esplicativo) che ha regalato al Papa il cartello con la scritta citata. «L’incontro con il Papa è nato dal mio desiderio di conoscere da vicino una persona che ritengo straordinaria. Gli ho consegnato questo cartello perché nel 2013 Francesco ha pronunciato un’omelia in cui ribadiva la condanna delle lamentele spiegando che ‘ci tolgono la speranza. Sono state parole che mi hanno colpito perché rafforzavano la mia convinzione in proposito, già espressa in un libro del 2012 che s’intitola Smettila di lamentarti.

Il cartello con la scritta Vietato lamentarsi è appeso da qualche giorno all’entrata dell’ appartamento di Bergoglio a Casa Santa Marta. «Francesco – spiega Noè – ha reagito con entusiasmo alla consegna del cartello, tanto che appena l’ha visto ha fatto un gesto di apertura. E poi l’ha letto con attenzione, rimanendo colpito anche dalle frasi scritte sotto quella principale: «I trasgressori saranno soggetti a una sindrome da vittimismo con conseguente abbassamento del tono dell’umore e della capacità di risolvere problemi». Con questo ho voluto dire che se focalizziamo la nostra attenzione sul lamento perdiamo l”attenzione su quelle che sono le soluzioni dei nostri problemi. Il Papa affermava in quell’omelia del 2013 – aggiunge Noè – che le lamentele sono cattive perché ci tolgono la speranza. E se ciò è vero in chiave di fede cristiana, lo è anche dal punto di vista psicologico. Non mi aspettavo che il Papa appendesse davvero il cartello Vietato lamentarsi all’ingresso del suo appartamento, aggiunge Noè. Mentre gli consegnavo il cartello, un libro e un braccialetto con la stessa scritta, che si è subito messo al polso, ho sentito che diceva ai suoi collaboratori di metterlo davanti alla sua stanza, ma non speravo tanto»


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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