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Corea del Nord: venti di Guerra e botta e risposta fra Kim e Trump

ROMA – I venti di guerra tra Stati Uniti e Corea del Nord soffiano sempre più forti. Un incubo per l’intera comunità internazionale e per i mercati, che ora temono di potersi davvero trovare sull’orlo di un conflitto atomico. E gli ultimi scambi verbali tra Pyongyang e Washington non lasciano spazio all’ottimismo. «Vi spazzeremo via, vi cancelleremo, ridurremo gli Stati Uniti in cenere», e’ l’ultima tremenda provocazione lanciata dal regime di Kim Jong-un, che accusa Donald Trump di portare il mondo sull’orlo di una guerra nucleare. «L’America e’ pronta a colpire», replica il presidente americano, che nonostante le divisioni all’interno della sua amministrazione mantiene una posizione durissima, soprattutto dopo la minaccia di un attacco all’isola di Guam, nel Pacifico, territorio Usa che ospita una delle principali basi militari e navali americane.

Parole di fuoco dall’una e dall’altra parte, dunque, che non aiutano a fermare un’escalation senza precedenti. La preoccupazione nel mondo cresce inevitabilmente. Ritengo che i rischi di una guerra siano molto alti, ammette il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, con Mosca che lancia un appello ad abbassare i toni e che intanto ha deciso di rafforzare i sistemi anti-aerei dislocati nell’Estremo Oriente del Paese, proprio nelle aree limitrofe alla Corea del Nord.

Anche il Giappone – uno dei Paesi più a rischio in caso di una guerra – sta rafforzando le sue difese e procedendo allo schieramento di missili intercettori nella parte occidentale del Paese, in risposta al piano di Kim per attaccare il territorio Usa di Guam.

In Europa si alza la voce della cancelliera tedesca Angela Merkel, che avverte: «Non c’è una soluzione militare nella crisi della Corea del Nord. E la retorica dell”escalation è sbagliata».

La Cina ammonisce: «Basta dimostrazioni di forza. Tutte le parti dovrebbero fare di più per allentare le tensioni», tuona il portavoce del ministero degli esteri di Pechino Geng Shuang.

Incredibile ma vero si muove anche l’evanescente Alto rappresentante e vice presidente della Commissione Ue Federica Mogherini, che, visto che tutti agiscono,ha deciso di convocare un incontro straordinario del Comitato politico e di sicurezza (Cops) per il 14 agosto, per discutere possibili prossimi passi sulla situazione nella Corea del Nord. E sicuramente si tratterà di un atto decisivo.

Per fare il punto il presidente americano ha riunito nella sua residenza estiva di Bedminster, in New Jersey, un vertice di crisi con il segretario di stato Rex Tillerson, quello alla difesa James Mattis e i suoi più stretti collaboratori sul fronte dell sicurezza nazionale. Allo studio tutte le opzioni, comprese quelle militari.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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