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Maggio musicale, Commissario: «Piano? Se ad agosto il teatro è vivo»

Maggio musicale, il commissario Bianchi in Consiglio provinciale a Firenze
Maggio musicale, il commissario Bianchi in Consiglio provinciale a Firenze

FIRENZE – Altre polemiche, altre parole, lontani dalla soluzione. Nelle ultime ore si registra il nuovo botta e risposta Commissario-Governatore, il motivo del contendere è sempre l’ipotesi di liquidazione.

«Il piano industriale del Maggio musicale fiorentino ci sarà nella misura in cui il primo di agosto il Maggio sarà ancora vivo: se il primo di agosto io non ho nemmeno i soldi per pagare la luce, del piano industriale non me ne faccio nulla». Così il commissario del Maggio Francesco Bianchi, nel corso della seduta tematica dedicata alla crisi dell’ente lirico dal Consiglio provinciale di Firenze, aggiungendo che ad oggi «l’unica soluzione resta la liquidazione coatta amministrativa».

Pronta la replica del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. «Le dichiarazioni del commissario Bianchi sulla inutilità del piano industriale per il Maggio musicale fiorentino mi sconcertano e mi preoccupano». Rossi ricorda che la data di fine luglio per il piano è stata indicata dallo stesso Bianchi: «Se il commissario non è in grado di mantenere gli impegni ne tragga le conseguenze. Il ministro Bray ha chiesto che venga presentato un piano industriale. Oltre a fare dichiarazioni è giusto che il commissario lo presenti ai soci e fondatori. C’è una direttiva precisa del ministro in cui si chiede: la presentazione del piano, un sacrificio a lavoratori e maestranze perché si riduca il costo del lavoro, e si chiede alle banche di venire incontro alla situazione debitoria del Maggio».

Mauro Fuso, segretario della Cgil di Firenze, intervenuto alla seduta speciale del Consiglio provinciale di Firenze convocata dal presidente Piero Giunti, sulla difficile situazione del Teatro del Maggio ha sbottato: «Basta alle accuse al Maggio come stipendificio. Con la Soprintendente Colombo il debito è aumentato di 15 milioni di euro. Si possono individuare le strade per chiudere positivamente questa vicenda». «Da parte dei sindacati c’è la massima disponibilità ad affrontare la situazione del Maggio, tenendo presente quanto i lavoratori hanno dato finora» ha affermato Roberto Pistonina (Cisl), invitando a salvaguardare i livelli occupazionali e la produzione. Vito Marchiani ha invece lanciato l’invito a che «la cattiva gestione del passato non può ricadere sui lavoratori. Di fronte all’evidenza di problemi rimandati fino a creare la situazione attuale, Lorenzo Ninci, vicedirettore di Confindustria, ha espresso l’auspicio che «quale che sia il piano di sviluppo occorre che prima sia valutata la sua sostenibilità nel tempo. Ci sono grandi spazi promozionali di rilancio».

Secondo il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci il salvataggio del Maggio è possibile. «Non possiamo dimenticarci dell’impegno dimostrato dai lavoratori, che hanno messo le proprie risorse economiche, il loro Tfr, a disposizione del Maggio, dimostrando un vero attaccamento a questa istituzione. Per individuare le soluzioni dobbiamo ripartire da qui, dalle condizioni che ci erano state presentate tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, e che il commissario Bianchi ha poi smentito, illustrandone di ben più gravi».

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