Saturno: la sonda Cassini finisce la missione, disintegrata sul pianeta con gli anelli (video)
ROMA – Dopo venti anni dal lancio la sonda Cassini ha ultimato la sua missione, ha trasmesso le ultime immagini e informazioni preziosissime su Saturno e si è poi disintegrata.
Cassini fu lanciata nell’ottobre del 1997 e raggiunse Saturno nel 2004, dopo un lungo viaggio attraverso le orbite di vari pianeti del Sistema solare. La sonda fu costruita dalla NASA con la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e di quella italiana (ASI). In questi anni, Cassini ha avuto il compito di studiare le caratteristiche di Saturno, della sua famosa serie di anelli concentrici e delle sue innumerevoli lune. La sonda si chiamava così in onore dell’astronomo italiano Gian Domenico Cassini, tra i primi a studiare Saturno a fine Seicento. Aveva più o meno le dimensioni di un minibus ed era tra le sonde più grandi e ingombranti mai lanciate nella storia delle esplorazioni spaziali.
In quasi 20 anni, Cassini ha raccolto dati molto importanti su Saturno: ci ha permesso di avere immagini spettacolari e dettagliate del pianeta, ma anche di analizzare la polvere interstellare e di scoprire un intero oceano sotto Encelado, la sesta luna del pianeta per dimensioni.
Negli ultimi mesi a Cassini era stata quindi affidata una nuova missione, con l’obiettivo di farle percorrere 22 passaggi nello spazio ampio 2.400 chilometri tra Saturno e il punto dove iniziano i suoi anelli interni. Le manovre avevano permesso di avere immagini ancora più ravvicinate dei sistemi nuvolosi nell’atmosfera e di approfondire le conoscenze sugli anelli, utili per ricostruire le loro origini. Cassini aveva fatto il suo dovere e la missione era stata un successo, senza che ci fossero imprevisti come le temute collisioni con detriti spaziali provenienti dagli anelli, che avrebbero potuto danneggiare le strumentazioni della sonda.