
Sicurezza: sindacato Silp Cgil, poliziotti sottopagati e sempre più vecchi (età media over 50)
ROMA – Abbiamo i poliziotti più sottopagati e soprattutto più anziani d’Europa con una età media che sta raggiungendo la soglia dei 50 anni e che è destinata a crescere. A denunciarlo è Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil.
«A causa dei pensionamenti, non compensati dalle nuove assunzioni, tra 10 anni le forze dell’ordine avranno un organico inferiore del 40 per cento – sottolinea – C’è necessità di una reale inversione di tendenza e la politica, che troppo spesso ha giocato sulla pelle degli operatori in divisa, deve comprendere che la sicurezza dei cittadini non può avere uno specifico colore politico ne’ che può venire sbandierata solo in occasione delle campagne elettorali. Dei 108.000 Agenti di Polizia in servizio nel lontano 2008 oggi ne rimangono appena 95.000 ovvero -15% rispetto, anche, alla previsione del Dl Madia – ricorda – Occorre investire e non più tagliare in maniera ragionieristica a scapito del cittadino che, al contrario, chiede sempre maggior sicurezza».
La ripartenza dei concorsi pubblici in polizia e il ripristino del turn over al 100 per 100 rappresentano una inversione di tendenza dopo le azioni di denuncia e di lotta del sindacato, ma non basta. Serve una reale riforma della sicurezza – ammonisce il segretario del Silp Cgil – che salvaguardi le professionalità ed eviti duplicazioni di competenze, tutto l’opposto di quanto è accaduto con la soppressione e la militarizzazione del Corpo forestale. In primo piano oggi c’è poi la partita del rinnovo del contratto di lavoro delle forze di polizia, fermo da 8 anni. Servono aumenti dignitosi considerato che sparirà a breve il bonus 80 euro dalle busta paga che, ad oggi, non viene compensato da nuove quanto necessarie risorse. Bisogna incrementare le cosiddette accessorie – conclude Tissone – che rappresentano la vera specificità degli operatori del comparto senza dimenticare il tema dei diritti con l’estensione di quelli riconosciuti ad altre categorie di lavoratori che, ancora oggi, non riguardano donne e uomini in divisa.
