Terremoto, Città del Messico: oltre 200 morti finora, fra questi 20 bambini sotto le macerie della scuola
CITTÀ DEL MESSICO – Il Messico torna a tremare nel giorno delle commemorazioni del devastante sisma del 1985, con la popolazione già stremata per lo sciame sismico innescato lo scorso 7 settembre. Una scossa di magnitudo 7.1 della scala Richter (la classificazione è dell’Istituto Sismologico Nazionale) ha investito il Paese alle 13.14 ora locale (le 20.14 in Italia). Oltre cento le vittime accertate fino a questo momento, in particolare nello Stato di Morelos, dove l’SSN ha individuato l’epicentro, a 12 km a Sud Est di Axochiapan, a Puebla e a Città del Messico, distante 120 km, dove fra i palazzi crollati c’è anche una scuola e dei bambini sono rimasti intrappolati sotto le macerie. Il presidente Enrique Pena Nieto ha ordinato ai servizi di emergenza degli ospedali pubblici di «rimanere aperti a tutta la popolazione» per accogliere i feriti.
L’ultimo bilancio delle ufficiali ha fatto salire le vittime a 224, ma il numero non è ancora definitivo. Nello stato di Morelos hanno perso la vita 55 persone, 49 a Città del Messico, 32 a Puebla, 10 nello stato del Messico e tre in quello di Guerrero. Sono 20 i bambini e due gli adulti morti nel crollo della scuola a Città del Messico. A riferirlo è stato il presidente messicano Enrique Pena Nieto, che nella notte ha visitato il collegio Enrique Rebasamen della capitale. Sfortunatamente sono morti dei bambini. Sono stati trovati 22 corpi, due dei quali di adulti, ha detto il presidente, ricordando d’altra parte che ci sono 30 bambini e otto adulti dispersi.