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Equitalia, società di riscossione

Decreto fiscale: rottamazione bis delle cartelle, come funziona

ROMA – Il decreto fiscale varato venerdì dal governo ha sancito la rottamazione-bis delle cartelle Equitalia, per un importo totale previsto di 1,5 miliardi. In pratica una sanatoria della sanatoria, perché oltre a riaprire i termini per i ruoli affidati alla riscossione dal 1° gennaio al 30 settembre di quest’anno, il rimedio viene offerto anche a chi non ha pagato una o due rate della prima rottamazione e alla platea di contribuenti che non hanno potuto aderire perché non in regola con altri piani di pagamento rateale all’Agenzia delle Entrate.

La nuova sanatoria, che prevede 5 rate, riguarda sia le cartelle esattoriali di Equitalia, multe comprese, che le notifiche di accertamento dell’Agenzia delle entrate su Irpef, Irap, Ires, contributi previdenziali, Inail, e Iva, esclusa quella da import.

Entro il 31 marzo l’Agenzia delle entrate comunicherà al contribuente tasse, contributi e quant’altro non pagato, ma che al 30 settembre di quest’anno non risulta ancora essere stato notificato con la cartella esattoriale. In pratica la polvere fiscale che non sapevamo di avere sotto il tappeto. La domanda di rottamazione dovrà poi essere presentata entro il 15 maggio. Il 30 giugno il fisco ci comunicherà l’importo da pagare ed entro il 31 luglio bisognerà versare la prima delle cinque rate, l’ultima delle quali andrà saldata entro il 28 febbraio del 2019.

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