Firenze, omelia di Betori nel giorno dei defunti: «La morte non è spiritismo o magia»
FIRENZE – Nell’omelia della messa per i defunti, celebrata oggi 2 novembre nel Duomo, l’arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, ha detto che «la morte per un cristiano non è un precipitare nel nulla, nelle tenebre ma la soglia che introduce nella gloria e nella luce di Dio, nella compagnia del nostro Salvatore. Sconcerta e addolora dover constatare come non poche tendenze della cultura contemporanea abbiano dimenticato questa confortante verità e siano ricadute nella visione angosciata dei pagani, di coloro che non hanno speranza». Ne sono un esempio, secondo Betori, quanti «ripropongono la figura del defunto come spirito umbratile non riconciliato con la terra, nutrendo le derive perniciose dello spiritismo e dei suoi addentellati di magia e superstizione, quando non precipitano nel baratro del satanismo, oppure riducono la morte a una presenza solo apparentemente burlesca».
E infine, ha concluso l’arcivescovo di Firenze, «nonostante tutti i tentativi di occultarla ed esorcizzarla, la morte torna con prepotenza a interrogare, soprattutto quando colpisce una vita appena sbocciata o ancora giovane, o si presenta come esito della violenza che falcia individui e folle, nelle tragedie passionali e nelle stragi causate dal terrorismo e dalla guerra».
