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Terremoto Amatrice: due famiglie su tre non hanno ancora le casette. E arriva l’inverno

ROMA – Un’indagine de La Stampa condotta da Flavia Amabile nelle zone terremotate dell’Italia centrale ha dimostrato il fallimento della programmazione e dell’attività del trio Renzi – Errani – Curcio, che tutti hanno coraggiosamente lasciato il campo abbandonando gli abitanti alle intemperie invernali senza che siano arrivate le casette promesse a gran voce dai tre protagonisti del gigantesco flop. Due su tre abitanti colpiti non hanno ancora le casette. Ma la Grande stampa non se ne accorge, ancora tutta impegnata a sostenere il rottamatore (ma ancora per quanto?).

Ma veniamo ai fatti descritti nell’articolo citato del giornale torinese.

Più di due famiglie su tre ancora non hanno ricevuto le Sae e si arrangiano tra alberghi della costa, agriturismo e sistemazioni autonome. A oltre un anno di distanza, è molto lontano dall’essere completato il piano di prima emergenza mentre la ricostruzione è una parola perfetta soltanto per pensosi dibattiti. L’ultima mappa pubblicata dalla Protezione Civile è una fotografia di decine di ritardi. Ci sono alcune aree (poche) contrassegnate da simboli verdi a indicare la consegna delle Sae e una larga parte di territorio dove il colore prevalente è il giallo, simbolo di inizio lavori, in alcuni casi persino ancora il bianco che sta a indicare più o meno il nulla.

In base ai dati pubblicati il 20 ottobre, sulle 3.699 Sae ordinate per i 51 comuni che ne hanno fatto richiesta, ne erano state consegnate ai sindaci 1.042, meno di una su tre. Se anche qualcosa è cambiato in queste tre settimane si tratta di poche decine di casette in più che non modificano il quadro generale.

Ci sono luoghi come Castelluccio dove si è deciso di chiudere la strada che da Norcia porta sull’altopiano e per le Sae bisognerà aspettare fino alla primavera. Una decisione inevitabile, secondo il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno: «E’ aperta la strada che passa per Campi e non abbiamo alternative se vogliamo rimettere a posto la strada. Per quel che riguarda le Sae la Regione e il Comune hanno aperto un tavolo di confronto con il Ministero dell’Ambiente e quello dei Beni Culturali. Castelluccio ha caratteristiche particolari che vanno tutelate, era necessario ascoltare tutte le associazioni e recepire ogni suggerimento. La soluzione che adotteremo sarà quindi diversa da tutte le altre, anche chi non ha la residenza abituale potrà avere una casetta. In totale saranno 8 Sae che saranno collocate in maniera tale da non creare problemi paesaggistici in un altopiano tra i più belli al mondo».

Nemmeno una Sae consegnata in tantissimi altri borghi devastati dal terremoto, da Ussita a Visso. A Visso nella migliore delle ipotesi bisognerà aspettare gennaio mentre 231 persone sono ancora ospiti di strutture lungo la costa e 538 sono in autonoma sistemazione. Il sindaco Giuliano Pazzaglini ha annunciato proteste: «Come sempre la mia lealtà è nei confronti della popolazione,, quindi do piena disponibilità a qualsiasi iniziativa si dovesse intraprendere».


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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