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Artigianato, le associazioni toscane danno l’ok per la formazione giovanile

L'artigianato artistico è un settore strategico dell'economia toscana
L’artigianato artistico è un settore strategico dell’economia toscana

FIRENZE – Ok all’intesa. E’ arrivato dalle associazioni di categoria della Toscana sul protocollo d’intesa che l’Associazione di fondazioni e di casse di risparmio Spa firmerà domani, mercoledì 17 luglio, nella propria sede, a Roman con Unioncamere, Confartigianato Imprese e Cna.

Un passo importante per favorire la formazione giovanile in un settore strategico per l’economia toscana quale è l’artigianato artistico.

Saranno presenti il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, il presidente Acri, Giuseppe Guzzetti e il presidente della commissione per l’artigianato artistico dell’Acri, Giampiero Maracchi, oltre che presidente dell’ente Cassa di Risparmio di Firenze che, dal 2006, è impegnata nella salvaguardia dei mestieri d’arte al punto di costituire, nel 2011, l’Osservatorio mestieri d’arte a cui, attualmente aderiscono 14 fondazioni di origine bancaria di tutta Italia. Interverranno i vertici delle organizzazioni firmatarie: Giorgio Merletti, presidente Confartigianato Imprese; Giorgio Aguzzi, vicepresidente Cna; Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere.

Il protocollo segna l’avvio di sistemi di formazione per i giovani in specifici settori dell’artigianato d’arte, invita a individuare forme innovative di apprendistato e a favorire scambi di esperienze tra chi lavora nei territori di competenza delle Fondazioni e i Pasi europei che hanno analoghi progetti.

Le produzioni artistiche e tradizionali annoverano in Toscana (Fonte Artex 2013) oltre 33.000 imprese, di cui 9.000 afferenti alla componente tradizionale e quasi 24.000 a quella artistica; circa 177.000 gli addetti di cui il 45% di natura artigianale. I comparti più numerosi sono le attività tessili (quasi 7.500 imprese con 40.000 addetti) e la pelletteria (oltre 5.000 imprese con 38.000 addetti); inerenti il legno e il mobile (oltre 4.500 imprese con quasi 23.000 addetti) e di lavorazione dei metalli comuni (oltre 3.000 imprese con 19.000 addetti), orafe, di bigiotteria e assimilate (poco meno di 2.000 imprese con 10.000 addetti).

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