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Statali: pagelle oggettive, valutazioni basate anche sulle presenze, le nuove regole del pubblico impiego

ROMA – Target chiari e uguali per tutti in modo da redigere ‘pagelle’ quanto più oggettive, visto che in ballo ci sono premi, per i meritevoli, ma anche sanzioni, fino al licenziamento, per chi incappa in bocciature ripetute. La valutazione delle performance dei dipendenti pubblici è in fase di revisione e il ministero della P.a sta mettendo a punto, in attuazione della riforma Madia, le linee guida per la definizione degli obiettivi generali. Il tutto viaggia per decreto, previo accordo con gli enti territoriali. E tra i criteri per misurare l’efficienza della P.a dovrebbe comparire anche il numero delle ore lavorate, per cui si punta a un aumento.

“Abbiamo bisogno di aumentare la produttività dell’intera P.a” e “intanto alziamo questo range”, visti i risultati del confronto tra “le ore lavorate nel pubblico da noi e la media Ue o quella Ocse”, ha spiegato giusto ieri il sottosegretario Angelo Rughetti parlando ai microfoni di Radio Anch’io. L’obiettivo finale è migliorare il servizio per il cittadino, quindi, ha osservato Rughetti, per “qualcuno che sta davanti al computer e non fa nulla ci deve anche essere qualcuno che controlli”. Altrimenti il rialzo delle ore lavorate non si tradurrebbe in un’ottimizzazione del servizio. Scopo ultimo, appunto.

E infatti le novità si accompagnano con la spinta allo smartworking, per cui non importa da dove lavori ma come e se raggiungi i target. D’altra parte anche nell’intesa tra governo e sindacati del 30 novembre del 2016 si legge dell’impegno “a individuare specifiche misure volte a favorire il miglioramento delle condizioni di lavoro e la valorizzazione dell’apporto individuale in relazione agli obiettivi di produttività per il soddisfacimento delle esigenze dei cittadini in termini di qualità e tempi certi nell’erogazione dei servizi”. Sicuramente tra gli obiettivi rientreranno quindi anche la velocizzazione delle pretattiche burocratiche, dei pagamenti della P.a, la riduzione delle liste di attesa. Si dovrebbe puntare anche a incentivare i tassi di presenza media, per combattere l’assenteismo.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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