Skip to main content

Scuola: ancora contestazioni per il contratto testè firmato, secondo Anief discrimina i lavoratori

ROMA – il contratto della scuola, sottoscritto in fretta e furia dalla ministra Madia e da altri colleghi, con l’avallo dei soli sindacati confederali, fa discutere soprattutto perché la parte economica non sarebbe assolutamente soddisfacente, essendo di gran lunga inferiore agli aumenti conquistati da altri comparti. Ci sarebbero inoltre, a detta di alcuni sindacati, discriminazioni all’interno anche dello stesso comparto dei lavoratori della conoscenza.

Anief è da sempre un sindacato sulle barricate, che difende gli interessi dei docenti e del lavoratori Ata ed è sceso in campo più volte contro il regime di concorsi e trasferimenti, assistendo i suoi iscritti in azioni giudiziarie che hanno avuto successo, con la condanna del Ministero quanto meno al risarcimento dei professori.

Anche in merito al contratto, che non è stato approvato dai suoi rappresentanti, Anief afferma:«I lavoratori della scuola vengono discriminati due volte, con aumenti molto più bassi rispetto al Privato e dipendenti del comparto trattati diversamente. I precari, i neo-assunti, chi chiede la ricostruzione di carriera, coloro che vincono il concorso a cattedra e non hanno una corposa anzianità di servizio pre-ruolo continuano a essere trattati come dei lavoratori di serie B. Le loro posizioni economiche, di fatto – spiega il sindacato – continuano a essere danneggiate da norme inique. Andando in tal modo a confliggere pure con la Costituzione italiana. Rimane infatti in vita il problema della prima fascia di aumenti, riguardanti il gradone 0-8 anni, con la Cgil che si è prima opposta e ora ha alzato bandiera bianca. La mancata coerenza è aggravata dal fatto che negli ultimi sette anni a puntare il dito contro l’annullamento del primo scatto stipendiale al terzo anno di carriera sono stati anche i giudici che hanno messo in evidenza il palese contrasto con il diritto dell”Unione Europea adottandone la disapplicazione nei casi esaminati. Come rimane intatta l’ingiustizia della trattenuta del 2,5% dello stipendio di chi opera nella scuola».

Per Marcello Pacifico (Anief-Cisal) «E’ esemplare che mentre i metalmeccanici hanno ottenuto in dieci anni aumenti del 20% sullo stipendio, docenti e Ata avranno il 3,48% in più, dopo quasi 10 anni di attesa e con gli arretrati dell’ultimo biennio che a malapena bastano per una cena fuori in famiglia. Una seconda discriminazione si attua anche – sottolinea – all’interno del comparto scuola, poiché questo contratto conferma l’eliminazione del primo gradone stipendiale, quello che sarebbe dovuto scattare al terzo anno di anzianità, e la violazione della parità retributiva tra stessi lavoratori».

Dunque, anche dopo la firma del contratto festeggiata con squilli di tromba da madia, fedeli, renzi e soci non tutte le cose sono andate a posto e si preannunciano altre grane anche in periodo elettorale, senza escludere che ancora una volta il sindacato pensi che la via giudiziaria resti quella più utile. Chi di magistratura ferisce di magistratura perisce, vero cari Pd ( ex Pds, ex Pci, ex Ulivo e chi più ne ha più ne metta?).


Ezzelino da Montepulico


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741