Skip to main content

Fano: rimossa la bomba, affondata in mare. Cessata l’emergenza

zona dove è stato ritrovato il residuato bellico

FANO – E’ terminata la fase più delicata, l’operazione di rimozione dell’ordigno viene completata e si torna alla normalità. Tira un sospiro di sollievo dopo ore di tensione, il sindaco di Fano (Pesaro) Massimo Seri dopo il completamento dell’imbragatura e del trasferimento in acqua della bomba – un ordigno della Seconda Guerra Mondiale, di fabbricazione inglese, 1,10 metri di lunghezza, carico di oltre 225 kg di tritolo – trovata ieri 13 marzo durante i lavori della multiservizi Aset per realizzare uno scolmatore vicino alla spiaggia Sassonia.

Dalle 20 in vari quartieri di Fano – il centro storico, la zona Sassonia e la periferia sud – circa 23 mila persone erano state completamente evacuate e ospitate da parenti o in palestre e parrocchie della città. Le verifiche sull’ordigno, infatti, avevano accertato che poteva esplodere: era stato accidentalmente innescato durante i lavori di escavazione e aveva una spoletta ritardata che avrebbe potuto far detonare la bomba entro 144 ore. Da questo elemento è partita una rincorsa a mettere in sicurezza un raggio di 1,8 km dal luogo del ritrovamento: sono state evacuati anche la stazione e, parzialmente, l’ospedale Santa Croce oltre ad essere sospesi il servizio di Pronto Soccorso, la circolazione ferroviaria e il traffico aereo per circa due km sopra Fano in cui è stato chiuso l’aeroporto. Il sindaco aveva deciso anche la chiusura delle scuole oggi: una decisione che rimarrà in quanto la rimozione dell’ordigno, avvenuta prima dell’alba, non permetterebbe alle famiglie magari di organizzarsi diversamente con i figli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741